Agenti israeliani avrebbero drogato un fedayn in una prigione tedesca

Agenti israeliani avrebbero drogato un fedayn in una prigione tedesca Scandalo in Germania rivelato dal settimanale «Der Spiegel» Agenti israeliani avrebbero drogato un fedayn in una prigione tedesca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Agenti segreti israeliani hanno interrogato in un carcere della Germania quattro terroristi palestinesi e — secondo l'Olp — avrebbero indotto uno di costoro ad assassinare uno dei capi dell'organizzazione. La sensazionale rivelazione fatta ieri mattina del settimanale Der Spiegel e prontamente smentita da parte israeliana come una «diffamazione da parte dell'Olp' è stata confermata, sia pure parzialmente, da fonti ufficiali tedesche. Le persone introdottesi nelle celle dei detenuti palestinesi sarebbero stati «specialisti- della lotta contro il terrorismo internazionale ed «interpreti'. E' cominciato un palleggiamento delle responsabilità tra Bonn e Monaco di Baviera, dove si trova la cittadina di Straubing nel cut carcere avvennero gli interrogatori. A Bonn, dove governa la coalizione socialdemocraticoliberale, si accusa Monaco di Baviera, dove è al governo il cristiano sociale Franz Josef Strauss, e viceversa. Il portavoce del governo federale. Klaus Boelling. ha ammesso dinanzi alla stampa che il controspionaggio forni alla polizia criminale della Baviera alcuni -specialisti'. A Monaco Franz Josef Strauss risponde che si tratta di «uno scandalo di prima grandezza' e il suo ministro degli Interni Gerold Tandler parla di una •subdola manovra' architettata dal ministero degli Interni di Bonn per dffamare la Baviera. Stando al settimanale, il detenuto Mohamed Jussef, rilasciato tre settimane fa, si recò a Beirut e al suo capo Abu Igiad rivelò che aveva avuto l'incarico di assassinarlo entro il 15 ottobre. Era stato visitato nel carcere tedesco di Straubing — raccontò — da agenti israeliani che avevano minacciato di sterminare la sua famiglia se non avesse obbedito. Tre giorni più tardi, venerdì 19 ottobre, Mohammed Jussef si tolse la vita. In una lettera d'addio raccontava che si trovava in una situazione senza via d'uscita, aveva deciso di uccidersi per salvare la sua famiglia. Più avanti il suicida rivelava che nel carcere di Straubing la sua integrità fisica e psichica era stata menomata con droghe che gli erano state propinate. L'autopsia — secondo voci raccolte dal settimanale — avrebbe confermato l'uso di stupefacenti. Sempre secondo il settimanale amburghese, l'Olp avrebbe minacciato di vendi¬ carsi per la collaborazione delle autorità tedesche con i servizi segreti israeliani, preannunciando attentati sul territorio della Germania Federale e contro aerei e istituzioni tedesche all'estero. A Bonn si cercava ieri di minimizzare, con la spiegazione che «nella lotta contro il terrorismo esiste una certa collaborazione fra i servizi segreti dei diversi paesi'-, non soltanto in Baviera agenti stranieri hanno accesso alle celle dei detenuti. Accade anche a Berlino, dove gli uomini della Cia (sempre in nome della collaborazione internazionale) si muoverebbero liberamente t. s.

Persone citate: Franz Josef Strauss, Klaus Boelling, Mohamed Jussef, Mohammed Jussef