Un mostro con noi
Un mostro con noi Un mostro con noi (Segue dalla 1* pagina) La nave spaziale «Nostromo» che sta tornando sulla Terra dopo una missione commerciale non è altro che una vecchia carretta degli oceani, con una ciurma conradiana, miserabile, ma votata al meraviglioso. Il richiamo del misterioso radiofaro che guida l'astronave su un pianeta avvelenato somiglia ai fuochi accesi dai selvaggi su un'isola Inesplorata. La base abbandonata agli scheletrì dove palpitano le uova di esseri minacciosi è il rudere di una civiltà aggredita. Siamo in piena letteratura, dunque in piena metafora. Alien, l'altro, è una creatura a forma di piovra che si aggrappa all'incauto esploratore e gli instilla il seme della sua rinascita: un'orribile testa di serpente che uscirà dal petto squarciato dell'uomo-cavia. Il serpente, viscido e guizzante, crescerà, crescerà fino a diventare un mostro, «quasi» in forma umana. Nel film il confronto tra Alien e la ciurma, tra gli uo-, mini e la loro paura sembra inevitabilmente volgere a favore di Alien, perché Alien possiede la salute cieca di chi non è sfiorato dal dubbio, è spaventoso per gli altri, è perfetto per se stesso. La nega¬ zione non deve porsi l'uggioso problema di essere costruttiva. E' vero, per conforto degli spettatori, una donna, l'unica sopravvissuta della ciurma, riuscirà a fuggire, lanciando Alien nel cosmo: è vero, uno zelo eccessivo negli effetti cinematografici farà sospirare 11 pubblico più smaliziato («stiamo scherzando»), ma il. successo del film sta li come una conferma. La buona mano di Scott ha fabbricato un mostro che possiamo guardare con disgusto e gettare via, la sua cultura letteraria non sa ingannarci: il mostro della tradizione viaggia con noi, viaggerà sempre con noi anche negli spazi, compagno sanissimo, vigoroso, miserabile della nostra violenza. Stefano Reggiani C i
Persone citate: Alien, Stefano Reggiani
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