Giscard a Berlino di Tito Sansa
Giscard a Berlino Giscard a Berlino (Segue dalla 1 ' pagina) si non ne sono stati umiliati. Dalla folla si sono sentite più! volte grida Vive la france e Vive la république; sanno che la prima visita di una capo di Stato francese, attesa da anni, è garanzia per 11 rispetto dello status quo e della libertà. Nel suo primo, breve discorso, pronunciato sorprendentemente in un buon tedesco (Giscard è nato in Germania, a Coblenza, ed ha ricevuto la prima educazione da una istitutrice tedesca) 11 capo di Stato francese ha detto chiaramente: 'La Francia è strettamente connessa con la libertà e la sicurezza di Berlino. E' la vostra libertà e la vostra sicurezza*. E ha aggiunto: 'Berlino è e rimane il bastione della libertà*. Più tardi, dopo avere firmato 11 libro d'oro della città (che reca già le firme di altri «garanti», Kennedy, Nixon, Carter e la regina Elisabetta d'Inghilterra) 11 presidente ha salutato Schmidt come «il mio amico Cancelliere*, e. a sottolineare l'Impegno e la responsabilità di Parigi, ha detto: «/ nostri diritti sono la vostra libertà, i nostri diritti sono la vostra sicurezza». Nulla, né nel cerimoniale, né nel discorsi, che potesse in qualche modo irritare l'Unione Sovietica. Giscard non ha visitato 11 «muro», lo ha soltanto sfiorato. Soffermandosi dinanzi alla lapide di un fug¬ giasco caduto nella Bernauerstrasse, ha soltanto genericamente lodato 11 coraggio del berlinesi, e si è dichiarato a favore della distensione internazionale. Neil' intenso programma della visita erano compresi un ricevimento alla bllioteca di Stato, un pranzo al castello di Charlottenburg, una passeggiata suir affollatissimo Kurfuerstendamm, la deposizione di una corona al monumento alle vittime del nazismo a Ploetzensee. uno spettacolo di gala (musica francese di Ravel) al teatro dell'Opera. A tarda sera l'ospite è ripartito, nuovamente salutato dalla •Marsigliese». Una giornata, che a prima vista potrebbe sembrare francese (qualcuno ha ricordato che l'ultimo capo di Stato francese a visitare Berlino fu Napoleone Bonaparte, 173 anni fa, il 27 ottobre 1806, da vincitore, dopo avere sconfitto le truppe prussiane), in realta è stata una giornata di conferma della solidarietà dell'Occidente, un monito al Paesi dell'Europa Orientale che Parigi, insieme con Londra e Washington, rispetta e intende far rìgidamente rispettare gli accordi per Berlino. Milioni di tedeschi hanno potuto rendersene conto di persona: eccezionalmente la televisione ha trasmesso In diretta per tutta la giornata immagini della città divisa. E — stando alle prime reazioni —sono grati a Giscard. Tito Sansa
Persone citate: Elisabetta, Kennedy, Napoleone Bonaparte, Nixon, Ravel, Schmidt
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