Tognazzi e Vanoni, viaggio nel futuro dentro i «lager» per cinquantenni di Stefano Reggiani

Tognazzi e Vanoni, viaggio nel futuro dentro i «lager» per cinquantenni LE PRIME VISIONI SUGLI SCHERMI DEL CINEMA Tognazzi e Vanoni, viaggio nel futuro dentro i «lager» per cinquantenni •I viaggiatori della sera» di Ugo Tognazzi con Ugo Tognazzi, Ornella Vanoni, Corinne Clery. Produzione italiana a colori. Genere: commedia fantastica. Giudizio: gentile. Cinema Olimpia. Un giorno, quando i giovani prenderanno il potere, diventeranno seri e insopportabili, pieni di regole vessatorie. I vecchi saranno costretti a sparire e a celebrare di nascosto le loro feste. L'intuizione da cui partono il romanzo di Umberto Simonetta e il film che Tognazzi ne ha tratto non fa che applicare un principio politico. Nel rapporto tra generazioni non è l'età che conta, quanto il possesso del potere. Finora hanno comandato i vecchi, ma se toccasse ai giovani, sarebbe lo stesso. Anzi, peggio, suggeriscono Tognazzi e Simonetta, perclié magari nei vecchi il potere è una specie di risarcimento della giovinezza. Intendiamoci, I viaggiatori della sera non è un racconto filosofico o politico, è un apologo garbato sullo sterminio dei vecchi in una società futura, e, insieme coi vecchi, sull'eliminazione ai tutte le speranze die essi avevano da giovani e che hanno impudentemente mantenuto. , Tognazzi quando dirige filtri per suo conto ha un'inclinazione alla malinconia e alle parabole, si vergogna di far ridere, recita in punta di piedi, per troppa preoccupazione diluisce le sue buone qualità e i buoni propositi. Ma non si può dire die non senta i tempi. Da parte di un «vecchio» come lui I viaggiatori della sera è anche un atto di rimorso e di riparazione verso il successo e la perdurante gerontocrazia degli attori. Dunque, Tognazzi ha 49 anni (nel film) e sua moglie Ornella Vanoni la stessa età (ma nella realtà un po'meno). Formano una bella coppia, non gli si darebbe più di 45 anni; tuttavia per le leggi di una società governata dai giovani debbono raggiungere le colonie di segregazione dove, allo scatto dei cinquantanni, i cittadini sono fajtti sparire. I lager dei cinquantenni so- no bellissimi, si possono fare orge e approfittare sessualmente del personale, passeggiare e fare il bagno marino. Ma periodicamente c'è una partita a carte collettiva, anzi una tombola figurata; chi vince va in crociera e non torna più. Ornella Vanoni accetta la regola dell'orgia (è una bella donna, deve pur riempire il empo di pensionata); ma To¬ gnazzi, che ha capito la lurida trappola, si ribella, entra in contatto con i cospiratori (tra cui c'è, per consolazione, av che Corìnne Clery), cerca dì fuggire. Non vi diremo come anche lui sarà vinto dalle regole del lager. Nella società futura non c'è pietà per chi è pensionato (in quella di adesso, invece...). Tognazzi ha cercalo di insaporire con le battute la storia malinconica, ma spesso vi si adegua con una coerenza che merita rispetto, anche se annacqua le fragili virtù della regia e le suggestive risorse del soggetto. Ornella Vanoni si mostra nuda, di schiena. Stefano Reggiani Per Ornella Vanoni operazione «invecchiamento»