Cristina uccisa da una «overdose»? I periti risponderanno fra due mesi

Cristina uccisa da una «overdose»? I periti risponderanno fra due mesi Neppure l'autopsia ha chiarito le cause della morte improvvisa Cristina uccisa da una «overdose»? I periti risponderanno fra due mesi Sono necessari accertamenti tossicologici - Il padre: «Si è sentita male in giardino; ha detto soltanto: "Muoio, aiutatemi"» - Aggiunge: «Non è vero che si drogava con cocaina» La quiete della grande casa grigia con le tegole rosse, immersa tra gli alberi e il verde della collina, non è bastata alla serenità di Cristina Martelli, la giovane di 20 anni morta per -arresto cardiaco in coma gravissimo da overdose-. Per chiarire le cause della sua morte è stata effettuata ieri mattina l'autopsia, ma l'esito si conoscerà tra due mesi. Una serie di perizie e accertamenti tossicologici dovranno dare una risposta ai molti interrogativi legati alla drammatica fine della ragazza. -Domenica pomeriggio era con noi, in giardino — ripete il padre, prof. Alessandro, preside alla media "Verga" —. Era una bella giornata, stavamo chiacchierando quando si è sentita male-. Cristina è caduta a terra, ha mormorato alla madre. Ferdinanda: -Muoio, aiutatemi.. Il suo cuore ha cessato di battere mentre veniva accompagnata in ospedale, ove è giunta -in coma grave di natura da determinarsi-. I medici delle Molinette hanno subito pensato ad una intossicazione da stupefacenti, raccogliendo le testimonianze dei familiari. Qualcuno ha parlato, ieri, di «cocaina». E' il più antico dei narcotici, originario dell'America Latina dove usano masticarlo in foglie secche. In Europa circola sotto forma di polvere bianca, finissima, che viene quasi sempre annusata. Effetti immediati: lucidità mentale, euforia, sensazione di forza fisica. Una illusione di breve durata: dopo 20-30 minuti dall'assunzio- ne. subentra uno stato di apatia e indifferenza. Su queste voci, i familiari sono categorici: -Falsità. Cristina da gualche tempo non si sentiva bene, è vero. Era in cura per di- sfurbi di carattere generale, qualche lieve complicazione di natura nervosa. Le avevano suggerito un po' di riposo-. I medici che la curavano non sanno spiegarsi le cause della morte. Neppure nell'ipotesi — smentita dai parenti — della -cocaina»: -Questo narcotico non causa la morte. Per uccidere debbono intervenire fattori collaterali: l'ingestione contemporanea di psicofarmaci, che potrebbero provocare una reazione negativa-. Il padre di Cristina: «Si tratta di un fatto cardiaco, conseguente ad una forma reumatica, della quale soffriva da tempo, oppure di un fatto congenito sfuggito fino ad ora ai controlli sanitari-. Il referto di morte porta ad altra interpretazione, solo l'autopsia e gli accertamenti ancora da compiere potranno chiarire ogni cosa. Il professor Alessandro Martelli parla con sofferenza: -Quanti conoscevano Cristina erano ammirati per la sua cultura e per la sua visione poetica ed estetica del mondo, proiettata verso il fantastico. Questa realtà, questo mondo, era forse troppo piccolo per lei. Già durante gli anni del liceo fece parte di "gruppi" di lavoro e studio: prima con forme teatrali, poi in una scuola di danza, ove inse¬ gnava-. Il prof. Martelli è molto conosciuto nel mondo della scuola torinese, per il suo impegno sociale e civile. Preside in ruolo da 18 anni, regge un istituto in una zona «difficile» della città. Borgo Dora, dove il fenomeno dell'immigrazione si e inserito su realtà sociali da sempre tese e contraddittorie. Gli amici dicono che è uno del • più attivi assertori della necessità di portare a conoscenza dei giovani il problema della droga, per scoraggiarne la diffusione. Organizzava personalmente corsi di esperti-. Ha sempre voluto, nella sua scuola, una «équipe» di medici ed esperti per alutare i ragazzi disadattati, per affiancare gli insegnanti nella difficile opera di recupero det detenuti, che frequentano un corso speciale che lui stesso dirige. Ricorda queste cose, questi suoi imponili, con le lacrime agli occhi: -Ne parlavo sovente con Cristina, avevo in lei una preziosa collaboratrice. I suoi consigli erano spesso determinanti per la soluzione di casi difficili-. Poi qualcosa é accaduto a Cristina. Lei. una ragazza allegra, spensierata, piena di gioia di vivere, si è un po' chiusa. Di qui la necessità, con l'intervento di specialisti, di cure appropriate. -/ medici avevano suggerito un po' di riposo-, aggiungono i parenti. La grande casa grigia, le tegole rosse, immersa tra gli alberi e il verde della collina, forse non bastavano a Cristina, sposatasi nel luglio dì un anno fa. Le foto di quel giorno la ritraggono con il sorriso, il corpo avvolto in un morbido «sari» indiano. Immagini di un mondo lontano. Ezio Mast arino < Ém ( risiimi Martelli il giorno delle nozze il ritratto della felicità

Persone citate: Alessandro Martelli, Ezio Mast

Luoghi citati: America Latina, Europa