Nell'assalto al supermarket fu colpito a morte un ragazzo: sparo accidentale?

Nell'assalto al supermarket fu colpito a morte un ragazzo: sparo accidentale? Aperto il processo per l'omicidio di Giorgio Appella, 13 anni Nell'assalto al supermarket fu colpito a morte un ragazzo: sparo accidentale? Accadde in via Lancia, nel novembre di due anni fa - La vittima stava entrando per comprare due aranciate - Tre alla sbarra davanti alla seconda Assise, il quarto si è ucciso Primo processo ieri alla seconda sezione d'assise, presidente Padovani. Sezione definita «fantasma» e non a torto se ad un anno dalla sua istituzione non è ancora stata trovata un'aula per i processi che le competono (né gli uffici della presidenza e del personale di cancelleria). Giudici togati e laici si sono cosi insediati nell'aula della prima sezione di tribunale in attesa di una sistemazione ancora lontana nel tempo. Primo processo ed ecco emergere dal dolente diario della violenza a Torino un altro episodio gravissimo che ha per protagonisti un gruppo di ragazzi. Ragazzi quasi tutti gli imputati accusati di omicidio, un ragazzo la vittima, minorenne uno dei complici che. attanagliato dalla disperazione e dal rimorso, s'impiccò al Ferrante Aporti. Ragazzi cresciuti storti, nonostante le famiglie siano di gente a posto. Eccoli, i superstiti di quella disgraziata avventura che costò la vita a Giorgio Appella, 13 anni, la sera del 26 novembre di due anni fa. Sono Mario Santoro, 21 anni adesso. Angelo Alosi. 19 anni e il «capo» (cosi lo definisce l'accusa) Lino Poletti che di an ni ne ha 27 e che mandò allo sbaraglio gli altri sperando di spartire un buon bottino. Manca l'altro minore. Lucio Americo che si tolse la vita pochi mesi dopo l'episodio. Brevemente i fatti. Sono le 19.30 del 26 novembre '77: davanti al supermarket Despar di via Lancia 87. Giorgio Appella, figlio dell'ottico che ha negozio pochi passi più avanti, bussa alla porta a vetri, chiusa, per farsi aprire: vuole comprare due aranciate per portarsele dietro, il giorno dopo, in gita. Dall'altra parte del vetro una commessa sta avvicinandosi, lo ha riconosciuto, gli sorride. E' in questo istante che a fianco dell'Appella compaiono due persone, armate, passamontagna calato sul volto. Rapinatori, non ci sono dubbi; per di più eccitati. Uno sposta con il braccio il ragazzo, poi con il calcio della pistola tenta di infrangere il vetro. Cala l'arma all'altezza della serratura, si ode un'esplosione. I banditi fuggono, montano su una vettura che li aspetta con un complice al vo- lante. Sul marciapiede un corpo senza vita, quello di Giorgio centrato dal colpo sfuggito alla pistola del rapinatore. Poche ore bastano alla polizia per arrivare ai mancati rapina tori divenuti in pochi secondi responsabili di omicidio. Sono arrestati, confessano. La polizia ricostruisce le sequenze che pre cedono il drammatico assalto al supermarket. Poletti. sembra contatta gli amici Santoro e Alosi i quali intruppano l'Americo conosciuto solo da una settimana. Lui fornisce le pistole sceglie l'auto che dovrà servire per la rapina (una Al 12 rubata e. ciopo il fatto, incendiata), lui assegna le parti. Americo è l'autista, Santoro guida la spedizione. Alosi è la spalla. Poletti aspetta al bar. E' proprio il Santoro, lo ha ammesso in aula ieri, che fa partire il colpo di pistola. Sparo accidentale? E' il punto su cui cercheranno di far leva i difen sori Bianca Guidetti Serra (Alo si). Paroncilli e Morabito (Santoro), Vighetti (Poletti). La parte lesa rappresentata dall'avv. Macri non si è costituita parte civile perché risarcita del danno. Pubblico ministero il dott. Bernardi. Il processo, soltanto alle prime battute, prosegue oggi. p. p. b. Un'espressione di Mario Santoro durante l'udienza di ieri

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