Baschi e catalani di Mimmo Candito

Baschi e catalani Baschi e catalani (Segue dalla l'pagina) muro del suono perforato da un aereo sopra San Sebastian : c'è stato un gran correre di poliziotti e di guardia civil, con telefonate e controlli in tutta la provincia, poi un comunicato di quattro righe ha chiarito ogni cosa e si è tornati al conto dei voti. L'Età, insomma, sta mettendo in atto una sua tregua militare. Certo, al livello ufficiale non c'è nulla se non la dichiarazione formale di rifiuto di «questo» statuto e la richiesta di una astensione dal voto. Ma sotto ci sono cento segni che invece qualcosa si sta legando, e che forse è possibile ottenere — con la tolleranza e l'abilità diplomatica — risultati anche insperati. Garaikoetxea, che è il capo di questo governo basco provvisorio che ora regge le sorti amministrative di Euzkadi. ha riproposto anche stanotte, subito dopo la chiusura dei seggi, una sorta di negoziato con l'Età. E il pnv, che è il vecchio partito del nazionalismo basco, ha ripreso il problema dell'amnistia con una prima apertura: la proposta di una sua concessione a tutti quegli etarra incarcerati che dichiareranno di accettare questo Statuto e di respingere la violenza come forma di lotta politica. Non sarà una strada facile, né rapida. Il sangue versato in questi anni, e la lunga rabbia della repressione, contano ancora troppo nella memoria della gente. Camminando e chiacchierando ieri mattina per le stradine ciottolate di Bermeo. con qualche vecchio pescatore di quel piccolo porto atlantico che andava a votare, passavamo sotto porticati umidi di pesce e di odori di mare, dove qualche orgogliosa bandiera basca era schiacciata da cento scritte di «astensione» e di «no» in lingua basca. Una giovane donna che ci sentiva parlare si è affacciata alla finestra, da un balconcino del primo piano, e ha chiuso le parole dei vecchi con una sola domanda: - Tanto sangue dei nostri fratelli, tanto carcere e tanto dolore solo per avere questo statuto?». Il Paese basco ha votato senza entusiasmo, stretto tra la paura del passato e il realismo della ragione politica. La speranza dell'indipendenza «nazionale» è un'utopia sotto cui è cresciuta più di una generazione nei lunghi 40 anni del franchismo: ora la resa dei conti è amara. A Guernica, anche ieri come ogni giorno, le scolaresche sono andate in visita all'albero della libertà, sotto i cui rami i re di Spagna giuravano la loro sottomissione alle antiche leggi basche. Juan Carlos da queste parti ancora non si è visto. Mimmo Candito

Persone citate: Juan Carlos

Luoghi citati: Baschi, Bermeo, Guernica, Spagna