Il progetto sui precari scioperi, atenei occupati di Marco Tosatti

Il progetto sui precari scioperi, atenei occupati Molte critiche al disegno di legge Il progetto sui precari scioperi, atenei occupati Chiarito dal governo il meccanismo dell'inquadramento nel ruolo di ricercatore - «I precari potranno restarvi fino a 65 anni» ROMA — Sedi universitarie occupate, blocco della didattica e degli esami, l'apertura dell'anno accademico in forse: la risposta dei sindacati al disegno di legge Valitutti sull'ordinamento dell'Università, approvato dal Consiglio dei ministri di martedì sera, è stata durissima. Una risposta che. per il momento, è parziale: fino al tardo pomeriggio di ieri infatti gli uffici di viale Trastevere non avevano ancora completato la stesura del testo del provvedimento cosi come era uscito dalla riunione dell'esecutivo di Palazzo Chigi, e quindi i giudizi e le critiche venivano compiuti in base alle anticipazioni fornite dallo stesso ministero. I sindacati rimproverano al ministro di non aver tenuto conto delle indicazioni da loro fornite su alcuni punti qualificanti, e di aver disatteso nello stesso modo i suggerimenti del Consiglio universitario nazionale. Nel 'Cahier des doléances* ci sono le cifre dell'organico (40 mila unità inve ce delle 45 mila proposte dai sindacati): la posizione da dare ai precari; l'organizzazione del tempo pieno: le prerogative di una categoria di docenti, gli associati, che risultano sminuite; la permanenza delle borse di studio, fonte possibile di altro precariato. «£' urgentissimo che il ini nistro riconvochi la Federa sione unitaria — ci ha detto Sebastiano Tataro, della Cisl-universitaria — in rapporto alla scadenza del 31 ottobre*. Il 31 ottobre scadono i rapporti di lavoro fra precari e università, e il disegno di legge non chiarisce quale sarà la loro sorte dopo quella data anche se è probabile una proroga di tre mesi; la durata cioè della delega che il governo ha affidato a Valitutti per portare a termine il riordina' mento delle docenze. In questa intricata vicenda non è mancato un piccolo •giallo». Martedì sera, al termine del Consiglio dei mini stri, è stato distribuito un co municato: i dodicimila con trattisti. borsisti e assegnisti — questo il succo — tramite giudizio di idoneità o concorso a titoli potevano entrare nel ruolo dei «ricercatori», da cui avrebbero dovuto spiccare il volo verso l'associato o l'ordinario. 'Il periodo massimo di permaneza in questo ruolo sarà di sette anni-, diceva il testo. Come la notìzia si è sparsa questa mattina, ha provocato notevole scalpore nella categoria: Bari. Bologna. Milano. Pavia. Pisa e al cuni istituti di Roma sono stati fra i primi atenei occu pati. 'Il provvedimento — diceva Rino Caputo, della Cgil-scuola — nonostante le esplicite e' precise dichiarazioni contrarie e impegni firmati dal ministro, è sostanzialmente identi co alla sua bozza originale (prima degli incontri con i sindacati, n.d.r.) e contiene quindi soluzioni inaccettabili, provocatorie e addirittura offensive ptr l'intera categoria dei docenti; in particolare per i precari, cui si continuerebbe a proporre un inquadramento a termine, e quindi ancora precario, nella fascia del nuovo reclutamen to«. Nel pomeriggio di ieri però da viale Trastevere giungeva una diversa versione, rispetto a quella di Palazzo Chigi. Nel ruolo dei «ricercatori, potranno entrare i «contrattisti», previo giudizio di idoneità su base nazionale, e gli assistenti incaricati, o supplenti, i borsisti, gli assegnisti e cosi via tramite concorsi per soli totali. Il periodo massimo di permanenza in questo ruolo sarà di sette anni : ma — attenzione —. «i precari che verranno sistemati in questa fascia, nella prima attuazione della legge, potranno, se vorranno, restarvi fino ai 65 anni di età-. Una «dimenticanza» di chi ha battuto il sunto del testo consegnato a Palazzo Chigi, o un rapido «recupero» ministeriale, in seguito alla dura reazione degli atenei? In ambienti sindacali si propende per questa seconda ipotesi. Consentendo ai precari di restare, se supereranno le prove di ammissione, come sembra probabile, nel ruolo dei ricercatori fino all'età della pensione, si va a creare in pratica un altro ruolo, oltre ai due docenti (straordinario e associato) e a quello dei «ricercatori, normali: i neolaureati che per entrare nella categoria dovranno vincere un concorso. Per questi varrà la regola dei sette anni: trascorso tale periodo, se non è divenuto associato o ordinario, il ricercatore potrà chiedere di essere sistemato in un ente di ricerca pubblico o in un'altra amministrazione statale. -Nel provvedimento Valitutti ci son elementi fortemente negativi' ha dichiarato Osvaldo Pagliuca, della Uilscuola. 'Per questo continueremo lo stato di agitazione negli atenei'. E Bruno Roscani. segretario nazionale della Cgil-scuola: « Valitutti è il ministro della Pubblica Istruzione che più di ogni altro attacca i fondamentali diritti della contrattazione sindacale. Ci daremo molto da fare per modificare il provvedimento di legge e per questo chiederemo anche l'intervento delle forze politiche'. Le organizzazioni dei lavoratori infatti ritengono che il testo, inaccettabile cosi com'è, possa essere trasformato in Parlamento. E per questo chiederanno al presidente della commissione Pubblica Istruzione della Camera, Tesini. che la commissione stessa si riunisca in seduta continua, per garantire un iter quanto più rapido possibile al disegno di legge. Confidando, per cambiarlo, 'nella sensibilità delle forze politiche'. Marco Tosatti

Persone citate: Bruno Roscani, Chiarito, Osvaldo Pagliuca, Rino Caputo, Sebastiano Tataro, Tesini, Valitutti

Luoghi citati: Bari, Bologna, Milano, Pavia, Pisa, Roma