Hua: per riguardo agli ospiti tedeschi non dirò che cosa penso dei sovietici

Hua: per riguardo agli ospiti tedeschi non dirò che cosa penso dei sovietici Conferenza stampa a Bonn dopo la firma dell'accordo economico Hua: per riguardo agli ospiti tedeschi non dirò che cosa penso dei sovietici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — -Per motivi di tempo e per riguardo verso i padroni di casa non intendo parlare in questo Paese di questioni riguardanti un Paese terzo. l'Urss-. ha detto Hua Guofeng. primo ministro cinese, rispondendo alla «domanda delle domande» postagli da un giornalista tedesco: -Quale pericolo costituisce per l'Europa la politica di accerchiamento adottata dall'Unione Sovietica in Asia e in Africa?-. Hua ha proprio fatto il nome del «Paese terzo», ha detto chiaramente -Sulian-, — come mi hanno confermato colleghi cinesi. — ma l'interprete ha benevolmente evitato di tradurre. Al termine della prima parte —quella strettamente politica ed economica — della sua visita di una settimana nella Germania Federale, dopo che erano stati firmati solennemente dai due ministri degli Esteri Huang Ha e Genscher un trattato di collaborazione economica e uno di scambi culturali e un protocollo per l'apertura di due consolati a Shanghai e ad Amburgo, il primo ministro cinese ha cosi finalmente detto pubblicamente, sia pure in forma ermetica e ili chiave diplomatica, ciò che gli premeva e che i tedeschi avevano pregato e perfino ammonito di evitare. Cioè che egli considera l'Unione Sovietica una minaccia Hua Guofeng ha risposto sorridendo e ammiccando. Già prima, quando gli era stato domandato perché, contrariamente alla prassi corrente, non si fosse recato a Berlino e al «muro», il primo ministro cinese aveva ribattuto pronto: -Rispettiamo il programma che ci e stato preparato-. E nell entourage di Hua è stato assicurato che l'ospite di Pechino aveva espressamente chiesto di recarsi a Berlino per esprimere dalla città divisa la sua simpatia per il popolo tedesco che desidera la riunificazione. Ma i padroni di casa avevano ritenuto «non opportuna» la puntata a Berlino. E' stata una conferenza- stampa assai istruttiva, perché ha confermato (nonostante l'abile orchestrazione delle domande da parte del segretario di Stato all'informazione) le due posizioni: da una parte i cinesi interessati a dare la sveglia all'Occidente, dall'altra i tedeschi desiderosi di migliorare soprattutto i rapporti economici e di non assumersi responsabilità dirette al di fuori delle proprie alleanze. Tanto Hua Guofeng quanto il cancelliere tedesco Helmut Schmidt hanno ripetuto che in quasi dieci ore di colloqui hanno constatato la possibilità di migliorare le relazioni bilaterali e il desiderio che la controparte sia «forte-. Ma. mentre Schmidt si è mentenuto sui temi generali della conservazione della pace nel mondo. Hua ha insistito con gli -amici della stampa- a ripetere che è -contrario a qualsiasi intromissione straniera- e a favore di una Europa Occidentale -forte-. E' stato domandato a Hua Guofeng quali prospettive prevede per la politica mon¬ diale dopo la scomparsa di Leonid Breznev dalla scena. Ha risposto: «Non posso prevedere quando Breznev si ritirerà, ma posso dire che anche dopo di lui la politica dell'Unione Sovietica non cambierà-. A questo punto vi è stato un incidente nella sala della Cancelleria dove, dopo la firma dei trattati, i due capi di governo rispondevano alle domande dei giornalisti. Quando l'inviato dell'agenzia Hsin Hua (Nuova Cina) ha chiesto a Schmidt di dire qualcosa al popolo cinese (e Schmidt aveva già la risposta preparata), si è alzato Rudi Dutschke. l'ex capo della rivolta studentesca nel '68. per protestare contro la conferenza stampa -addomesticata-. Per nulla intimorito dalla presenza di Hua e di Schmidt. Dutschke. al quale era stata rifiutata la parola benché si fosse prenotato per primo, è uscito protestando: -Quìècome nell'Europa Orientale. Bella lezione di democrazia date all'ospite dell'Estremo Oriente-. xito Sansa