Pertini a pranzo con il Papa di Filippo Pucci
Pertini a pranzo con il Papa Pertini a pranzo con il Papa (Segue dalla V pagina) italiana. L'incontro ha avuto luogo oggi (ieri, martedì. n.d.r.) nell'appartamento pontificio». L'avvenimento, inconsueto per la forma ed il modo seguiti, viene cosi ricostruito. Il Capo dello Stato è entrato in Vaticano verso le 13 ed è stato accompagnato al secondo piano del palazzo apostolico ove Giovanni Paolo II lo attendeva nella biblioteca. Poi. dopo un primo colloquio, è stato invitato dal Papa a seguirlo al piano superiore, il terzo, che è quello nel quale si apre la dimora privata dei pontefici. Un luogo, quest'ultimo, ove non sono ammessi che pochissimi personaggi e che alcuni mesi fa si apri soltanto di fronte ai Reali del Belgio. Baldovino e Fabiola. In tavola sono stati serviti: pizza con formaggio, verdura e uova: cotoletta con contorni: formaggi; frutta. Alle 15.40 il Papa ha riaccompagnato il Presidente agli ascensori. Il colloquio, durato due ore e mezzo, secondo gli osservatori avrebbe toccato diversi argomenti: la situazione italiana in genere, con particolare riguardo alla violenza, al terrorismo, alla disoccupazione, alla revisione del Concordato: la situazione internazionale e il problema della pace, in merito ai quali Pertini ha recentemente avuto scambi di idee con il presidente jugoslavo Tito. Probabilmente Giovanni Paolo II ha espresso, si afferma, al Capo dello Stato italiano il suo compiacimento per l'appello al cecoslovacco Husak in favore dei firmatari della Charta 77. imputati nel processo di Praga. In particolare, ci sarebbe stato uno scambio di osservazioni sui rispettivi viaggi all'estero. Quel che è certo è che si è stabilita tra il presidente Pertini e papa Wojtyla una cordialità che non trova riscontro nei rapporti antecedenti tra il Vaticano e l'Italia. Quando ricevette Pertini il 24 ottobre del 1978. Giovanni Paolo II, nel momento del congedo, lo strinse in un abbraccio tra la meraviglia dei presenti. E ad un anno di distanza ha chiesto e ottenuto di averlo alla sua mensa, senza etichetta, come si conviene a due buoni amici. Filippo Pucci
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