E' derby anche a Roma e Genova

E' derby anche a Roma e Genova Reduci da pareggi le romane, da brutte sconfitte le liguri E' derby anche a Roma e Genova All'Olimpico due formazioni che domenica non hanno soddisfatto critica e tifosi - Liedholm flemmatico, Lovati fiducioso ROMA — Ha tutta l'aria di un derby dimesso quello che si disputerà domenica all'Olimpico fra Roma e Lazio. Sono impressioni di inizio settimana originate da un turno di campionato non certo esaltante per le due formazioni romane, bloccate sul pareggio da Udinese e Cagliari. Ma il fascino del derby, che nella capitale assume per antica tradizione toni vivacissimi, a prescindere dalla classifica, non tarderà, sicuramente a risvegliare i bollenti spiriti della tifoseria. In assenza dei giocatori delle squadre, giustamente scomparsi dalla circolazione nell'unico giorno di riposo, ieri hanno cominciato a scendere in campo i due allenatori Liedholm e Lovati. Il tecnico svedese, impegnato nel suoi vigneti del Monferrato nel lavoro del dopo vendemmia, ha risposto pazientemente, con la solita cortesia, alla piccola valanga di telefonate: -A Udine speravamo di vincere — ha ammesso senza mezzi termini Liedholm — nel complesso sono soddisfatto per il comportamento della squadra. Però quando i nostri avversari sono vistosamente calati, abbiamo commesso il grosso errore di non insistere per tentare il colpo pieno-, E' tornato in campo Rocca. A mente fredda, qual è il suo giudizio proiettato soprattutto verso il futuro del giocatore? -Ho rivisto per lunghi tratti della gara il Rocca dei giorni migliori. Ha annullato completamente Vagheggi, cioè l'uomo più pericoloso della squadra friulana. Io credo elle se il nostro difensore continuerà a giocare su questo standard, potrebbe diventare una delle nostre più importanti carte l'incenti*. Passiamo alla nota dolente che reca il nome di Paolo Conti. Il portiere ha accettato la panchina, ma sembra orientato a sollevare un «caso... se la situazione dovesse protrarsi. La «minaccia- sembra non aver minimamente scosso la flemma di Liedholm che ha cosi replicato: .Tancredi è stato fra i migliori, ha salvato il risultato. Conti ha bisogno di tranquillità. E' meglio die per un po ' di tempo rimanga nell'ombra*. Liedholm ha praticamente anticipato la conferma di Tancredi anche per la gara con la Lazio. Il derby, infine, è stato liquidato con poche battute, considerato che se ne dovrà parlare di nuovo tanto in settimana: «£' una partita che non si vorrebbe mai disputare. Fortunatamente la Roma non parte favorita'. Lovati si è rifugiato, come ogni lunedi, nel auartier generale di Tor di Quinto da dove ha continuato ad esprimere il suo disappunto per il comportamento tenuto dalla sua squadra nella partita con il Cagliari: -Dopo un primo tempo discreto, abbiamo preso un gol da polli, siamo andati in barca, il centrocampo è mancato nell'inventiva, alcuni atleti hanno giocato nettamente al di sotto delle loro possibilità'. Lovati ha fatto dei nomi aprendo la lista con Oarlaschelli. anche domenica fra 1 peggiori in campo: «Non capisco cosa gli stia accadendo. Ma per il derby non posso toglierlo. Mi manca un valido rincalzo'. Sotto la cenere cova un «caso» che rischia di esplodere clamorosamente. E' in arrivo il derby. Pare che Lovati non sia molto spaventato: ■ Una squadra come la Roma è alla nostra portata — ha commentato con aria un po' baldanzosa —. Purtroppo i pronostici ci assegnano il ruolo di favoriti e questo mi disturba. Avete visto che fine ha fatto il Torino contro una Juve che molti davano per spacciata In partenza. In questa settimana, oltre la preparazione atletica, ho deciso di studiare una cura particolare di carattere psicologico. Voglio una Lazio viva, concentrata, determinata nel cercare il successo'. Le ostilità, anche se in tono timido, sono cominciate. Mario Bianchini Fra rossoblu e blucerchiati sarà ancora una stracittadina all'insegna della paura GENOVA — Per l'ennesima volta, sarà il derby della paura. A Genova, purtroppo, questa definizione è in voga da tanti, troppi anni. E perché cambiare proprio adesso?, sembrano chiedere i rossoblucerchiati. Già, perche cambiare? Perché non continuare nell'altalena, con puntate più frequenti verso il basso che verso l'alto? Chi sembra avere i problemi più grossi è la Sampdoria, per la quale erano già squillati due campanelli d'allarme, contro il Pisa e a Como, e che domenica si è ripetuta contro il Palermo. La squadra appare carente sul piano della manovra, soprattutto a centrocampo: in parte per scarsità tecnica dei singoli, ma molto, anche, per la non felice disposizione tattica che Giorgis dà al complesso blucerchta to. In più, c'è la difesa che non ingrana, con Logozzo, Pezzetta e Venturini troppo spesso fuori posizione, 'Saltati' dagli attaccanti avversari, e costretti a far ricorso a tutta la loro grinta, che non è poca, col risultato di finire, quasi tutte le domenica, sul taccuino degli ammoniti. Eppure, per acquistarli, la Sampdoria ha speso, l'estate scorsa, oltre un miliardo. Quanto al Genoa, ha confermato a Pistoia una certa fragilità, soprattutto psicologica, che gli è congeniale quando gioca in trasferta. Lontani da Marassi, i rossoblu perdono quasi tutta la carica agonistica che contraddistingue, invece, le loro prestazio¬ ni davanti al pubblico amico. In trasferta, insomma, il Genoa non sa esprimere le sue caratteristiche di squadra grintosa e portata ad attaccare, di squadra che fa del ritmo la sua arma Sta di fatto, però, che i tifosi, ad onta delle dichiarazioni fatte dal tecnico l'estate scorsa f-non dobbiamo pensare alla promozione-;, ad uno dei primi tre posti in classifica un pensierino l'avevano fatto, e la sconfitta di Pistoia, dove erano andati in tremila sperando in un risultato positivo, li ha parecchio delusi. g. b.