Il sindacato muove causa alla Fiat e offre difesa a tutti i licenziati
Il sindacato muove causa alla Fiat e offre difesa a tutti i licenziati Il sindacato muove causa alla Fiat e offre difesa a tutti i licenziati A patto che condividano la condanna non solo del terrorismo ma anche di ogni pratica di sopraffazione e d'intimidazione Per i 61 licenziati dalla Fiat la linea di difesa è stata decisa ieri a Roma. I segretari nazionali e torinesi della Firn, con i responsabili Cgil Cisl Uil di Torino e Piemonte hanno stabilito «di impugnare sul piano giudiziario i provvedimenti dell'azienda* in quanto, a parere dei sindacati, «essi sono da ritenersi nulli perché attuati in violazione di quanto disposto dal contratto collettivo che pone l'obbligo, per l'imprenditore, di indicare prima e non dopo il licenziamento i fatti posti a suo fondamento*. Il sindacato ha anche deciso di fare causa alla Fiat per .comportamento antisindacale* richiamandosi all'art. 28 dello Statuto dei Lavoratori che «consente al magistrato di reprimere in via d'urgenza il comportamento antisindacale del datore di lavoro*. .Non avendo poi la Fiat — prosegue il documento — indicato per nessuno dei licenziati i fatti addebitati*, il sindacato ha deciso di offrire a tutti i licenziati l'assistenza del proprio ufficio legale allargato al collegio nazionale della Firn di cui fanno parte gli avvocati Cossu. Ghezzi. Proto Pisani. Treu. Ventura. A tutti i licenziati, nessuno escluso, «in quanto non è possibile — a parere dei sindacati — distinguere posizione da posizione non avendo la Fiat indicato per nessuno di essi i fatti addebitati*. L'assistenza è tuttavia, ed ovviamente — continua la nota — condizionata al fatto che i lavoratori, che si rivolgono al sindacato, dichiarino di accettare i valori fondamentali ai quali lo stesso sindacato ispira la propria azione «ed in portico/are di condwidere la condanna sema sfumature, non solo del terrorismo, ma anche di ogni pratica di sopraffazione e di intimidazione cosi come risulta riassunta nel documento conclusivo del coordinamento nazionale Fiat votato all'unanimità VII ottobre scorso dai membri delcoordinamen to e dai licenzia ti*. A Torino intanto, in via Porpora, sede provinciale della Firn, si stanno raccogliendo i documenti necessari per i ricorsi. Ricorsi che. è ormai accertato, saranno presentati singolarmente dai 61 licenziati e con richiesta di procedura d'urgenza. Resta da vedere, e lo si saprà nei prossimi giorni, se tutti i licenziati seguiranno le indicazioni sindacali. Se accetteranno cioè di essere difesi dal collegio di avvocati del sindacato o preferiranno invece rivolgersi ad un legale di fiducia. E' stata respinta dal sindacato l'ipotesi di allargare lo stesso collegio di difesa con legali «estranei.. Sulle intenzioni dei 61 per ora non si hanno indicazioni precise. Sembra però che all'interno del gruppo le posizioni siano fortemente divergenti: non tutti sarebbero d'accordo con la strategia decisa dal sindacato. L'«appello, incominciato ieri pomeriggio in via Porpora, servirà a sgombrare il campo dai dubbi e dalle illazioni: stabilirà con chiarezza chi intende seguire le organizzazioni sindacali o al contrario procedere per conto proprio.
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