L'Aimo, sotto accusa: non tutela né agricoltori né consumatori

L'Aimo, sotto accusa: non tutela né agricoltori né consumatori Confagricoltura e Confcoltivatori chiedono la riforma L'Aimo, sotto accusa: non tutela né agricoltori né consumatori ROMA — Il governo deve presentare urgentemente un nuovo disegno di legge per la ristrutturazione dell'Alma (Azienda per gli interventi sul mercato agricolo): è questa la richiesta unanime dei produttori agricoli e degli stessi consumatori. Poiché la funzione dell'Alma è quella di ritirare le eccedenze dei prodotti agricoli, conservarle e rimetterle sul mercato al momento in cui si verificano aumenti di prezzi, in teoria dovrebbe svolgere un'azione calmieratrice e di tutela sia dei produttori (ai quali al momento del ritiro paga prezzi remunerativi) sia dei consumatori. In realtà — dicono alla Confagricoltura — l'Aima è ormai una struttura inefficiente e gracile che non può tener testa alle grandi responsabilità affidategli dallo Stato e dalla comunità (l'Aima ad esempio, non possiede centri di raccolta e. per il ritiro, lo stoccaggio, il trasporto, deve rivolgersi alla Federconsorzi e a privati). Secondo la Confagricoltura è quindi necessaria una nuova struttura adeguata alle dimensioni dell'attività: inoltre, aggiunge la confederazione degli agricoltori, quest'organismo dovrebbe comprendere anche rappresentanti delle categorie degli agricoltori e dei consumatori. L'urgenza della riforma, afferma la Confagricoltura. è confermata anche da alcuni episodi di -abuso, verificatisi presso alcuni centri di conferimento per la distruzione della frutta In Sicilia, in Calabria ed in Campania, episodi che il ministro Marcora ha dovuto risolvere ricorrendo all'arma dei carabinieri ma che hanno comunque dato luogo ad inchieste comunitarie. Anche alla Confcoltivatori ritengono che sia ormai indispensabile un potenziamento delle strutture Aima. Questo organismo, dicono, non può svolgere le sue funzioni senza magazzini, frigoriferi, container e personale adeguato. Secondo la Federcoltivatori, una riforma dell'Alma dovrebbe passare per la Federconsorzi o. per meglio dire, dovrebbe assorbirla. Oggi l'Aima. si sottolinea, distrugge con le ruspe prodotti deperibili (pomodori, arance, mandarini) perché non lavora di concerto, come dovrebbe, con le Partecipazioni statali e con le industrie di trasformazione che fanno capo a questo ministero: la maggior parte dei prodotti agricoli che oggi vengono distrutti potrebbero essere utilizzati da queste industrie. Un'ultima proposta, della Confcoltivatori: creare un organismo di intervento consorziando produttori e consumatori. Secondo l'Unione nazionale consumatori un organismo di intervento sul mercato deve possedere, affinché la sua azione sia efficace ed attendibile, tre requisiti: la disponibilità piena ed immediata delle quantità con cui deve operare: la rapidità decisionale: la capacità di influire sui costi di commercializzazione dei prodotti agricoli. L'Aima. a giudizio dell'organizzazione dei consumatori, non possiede alcuno di tali requisiti: la struttura e la dipendenza burocratica ne fanno un'appendice amministrativa del ministero dell'Agricoltura sfornita di flessibilità operativa.

Persone citate: Marcora

Luoghi citati: Calabria, Campania, Roma, Sicilia