Pecci più che alla Juve «guarda» alla classifica di Giorgio Barberis
Pecci più che alla Juve «guarda» alla classifica Pecci più che alla Juve «guarda» alla classifica TORINO — Eraldo Pecci è l'uomo chiave del centrocampo del Torino. Ieri accusava ancora qualche dolorino alla caviglia infortunata ad Avellino, ma questo non pregiudica la sua presenza nel derby. Il giocatore ci tiene a sottolinearlo anche con Radice, ancora alle prese con il problema (Greco o Vullo) su chi mandare in panchina. A dire il vero il tecnico ha già deciso, ma si guarda bene dal rivelare le proprie intenzioni e promette di non farlo neppure oggi dopo l'ultimo allenamento. Cosi non resta die fare supposizioni e visto che Pecci risulta abbastanza interessato all'argomento, chiedere a lui quali vantaggi o svantaggi può presentare luna o l'altra soluzione. «Penso che si equivalgano almeno sul piano teorico — risponde il romagnolo — in quanto il derby è partita abbastanza atipica, fatta di duelli singoli: chi ne vince di più in generale fa sua anche la partita. Quindi il succo è che comunque decida l'allenatore, si dovrà comunque lottare. E molto». Pecci. ammesso che abbia delle preferenze, non lo lascia intendere. Si limita ad osservare che, anche con Verza ad integrare Furino e Tardelli, il centrocampo della Juventus difficilmente si rivelerà sbilanciato in avanti: -Ami bisogna considerare — dice — che Furino e Tardelli sono praticamente due terzini, almeno nella posizione che spesso occupano in campo». Né Pecci, d'altronde, ritiene che Tardelli possa risultare da solo l'uomo-partita della Juventus. Il derby dunque, pur se in un suo risvolto soltanto, è introdotto. Non resta che approfondire e Pecci lo fa di buon grado: «Questa volta lo si sente un po' meno del solito — ammette — in quanto i presupposti sono differenti da altre volte: siamo alle prime battute del campionato e poi davanti ci sta già l'Inter che esclude cosi il discorso-primato come traguardo in più che può offrire il successo nel derby. Questo, ripeto, fa si che la sfida cittadina si presenti leggermente In tono minore rispetto al passato, ma non per questo verrà meno agonisticamente. Ne sono sicuro». Pecci invita quindi a diffidare della Juventus: «E' una squadra che per i grossi appuntamenti sa dare sempre il massimo. I rischi a perdere? Direi che questa volta non sono più di tanti: è una partita che. come tutte le altre, dà due punti in classifica a chi si impone, non tre. Certo vincere sarebbe assai importante per noi in chiave futura in quanto poi i bianconeri, spronati maggiormente a cercare di ri-, salire, potrebbero portar via punti alle altre, facendo anche il nostro gioco». Cosi la pensa Pecci e il suo pensiero risulta per lo più condiviso dai compagni. Patrizio Sala, che con il romagnolo dividerà sicuramente parte delle incombenze del centrocampo, è abbastanza fiducioso sull'esito della sfida («Ma non dobbiamo pensare di averla già vinta solo per¬ ché la Juventus non si è espressa al meglio nelle ultime settimane») e ricorda di essere pronto anche per l'eventuale marcatura di Tardelli. «Contro di lui — ricorda — ho giocato in entrambe le partite della stagione del nostro scudetto. Certo da allora Tardelli è migliorato molto, senz'altro più di me. però trovarmelo di fronte nuovamente non mi dispiacerebbe». Giorgio Barberis
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