I sindacati chiedono per le università un organico di almeno 15 mila ordinari di Marco Tosatti

I sindacati chiedono per le università un organico di almeno 15 mila ordinari Roma: dibattito nell'aula magna durante lo sciopero nazionale I sindacati chiedono per le università un organico di almeno 15 mila ordinari Auspicati pure 15 mila associati e 15 mila fra precari e ricercatori - Martedì il ministro Valitutti presenterà un disegno di legge al governo - Sollecitato un incontro con Pertini ROMA — Gli incidenti di giovedì mattina, provocati da gruppi di autonomi per protestare contro l'estradizione di Piperno. hanno fatto si che i partecipanti alla manifestazione nazionale per i precari, svoltasi ieri a Roma, in concomitanza con lo sciopero nazionale della categoria, non uscissero dal perimetro dell'ateneo. Anzi, per essere esatti, dall'aula magna, dove ha avuto luogo una tavola rotonda sullo stato giuridico, sui precari e più in generale sulla condizione degli atenei. Oltre ai rappresentanti dei sindacati confederali del comitato nazionale universitario e del Cisapuni, c'erano esponenti degli uffici scuola di alcuni partiti: pei, psi, pdup. Assente «per un disguido» la democrazia cristiana. Presenti, naturalmente, delegati dei docenti e non docenti da tutta Italia, che hanno reso il dibattito particolarmente ricco e vivace, con spunti polemici anche nei confronti dei sindacati. Questi ultimi sono stati accusati di non aver posto con sufficiente fermezza e tempismo al governo (responsabile anch'esso, secondo l'oratore di turno) i problemi del personale non docente dell'università, che attende l'applicazione del" contratto di lavoro e delle normative concernenti le • qualifiche funzionali». Il piatto forte della giornata è stato costituito, naturalmente, dal disegno di legge che il ministro Valitutti pre-i sentera. martedì prossimo, all'approvazione del Consiglio dei ministri, e successivamente in Parlamento. Sono stati ribaditi i punti principali della piattaforma sindacale, e cioè: 1) un organico, a regime di 15 mila ordinari, 15 mila associati e 15 mila fra precari e ricercatori ; 2) maggiori poteri agli associati; 3) per i precari un rjo' j speciale, con riconoscimento dei compiti di docenza, 4) la creazione di un •canale di formazione» per futuri docenti, subito, della portata di quattromila posti; 5) lo snellimento delle procedure di passaggio in questa fase transitoria, da un ruolo all'altro; esse devono essere locali (a livello di facoltà) per i precari, e decentrate (concorsi nazionali, ma a svolgimento locale) per gli associati; 6) si deve arrivare alla scadenza del 31 ottobre, cioè alla data 'in cui perdono validità i rap-' porti di lavoro dei precari con gli atenei, non con una proroga, ma con una certezza legislativa, in particolare per quello che riguarda l'iter del provvedimento. Su questo punto si sono espressi i partiti presenti alla tavola rotonda. Il pel ha sostenuto la necessità che il disegno di legge venga affidato alle Camere il giorno dopo l'approvazione di Palazzo Chigi, e cioè il 24; la commissione Pubblica Istruzione dovrebbe lavorare in seduta permanente da quel momento, cosi da garantire un'approvazione rapida, e soprattutto una definizione chiara e non revocabile della propria posizione da parte delle forze politiche. I socialisti hanno affermato che le fughe in avanti fanno il gioco della destra; niente decreti legge, o stralci di provvedimento, che avrebbero le migliori possibilità di non passare. No al trattamento da «alta l o a o o o a e a e o l a dirigenza» previsto per i professori ordinari, a meno che .non venga accompagnato da una definizione degli orari di lavoro; attualmente i docenti universitari non hanno un impegno orario verso le università. Il pdup ha espresso un «no» deciso al disegno di legge Valitutti, e propugna invece l'emanazione di un decreto legge limitato ai precari. Quest'ipotesi è stata osteggiata duramente dai sindacati; fra l'altro c'è il pericolo che il decreto legge non passi, rendendo ancora più incerta la situazione generale della categoria. "Bisogna procedere rapidamente — ha detto Sebastiano Tataro, della Cisl scuola, colloquiando con i giornalisti —; la proposta delle forze politiche di una mobilitazione a tempo indefinito della com¬ mnnaazc,« missione P.I. è la più pertinente in questo contesto. E' necessario comunque arrivare ad un'ipotesi che si esaurisca a breve scadenza. In mancanza di questo intervento bloa* cheremo gli atenei anche all'inizio del nuovo anno accademico». L'assemblea ha votato all'unanimità un ordine del giorno in cui impegna le segreterie nazionali del sindacati Università a chiedere un incontro ccn il presidente del- ,la Repubblica. Pertini, prima che egli si rechi a Padova per «inaugurare l'anno accademico, «per riaffermare che la situazione di grave degrado delle Università italiane è in primo luogo effetto di una politica dei governi e del peso degli interessi corporativi e di potere presenti in essa». Marco Tosatti .

Persone citate: Pertini, Piperno, Sebastiano Tataro, Valitutti

Luoghi citati: Italia, Padova, Roma