Il Mundial spagnolo una lotta politica di Alfredo Giorgi

Il Mundial spagnolo una lotta politica Dopo le dimissioni di Saporta Il Mundial spagnolo una lotta politica NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BARCELLONA — Continua la crisi che, in seguito alle dimissioni del suo presidente, Raimundo Saporta, da diverse settimane travaglia il comitato spa-. gnolo organizzatore del *Mundial '82-. Saporta aveva condizionato l'accettazione della carica al rispetto di un suo programma che escludeva categoricamente qualsiasi ingerenza politica nell'ente che gli si voleva affidare. La sua candidatura, caldamente appoggiata dall'unione centro-democratica di Adolfo Suarez, da tempo al potere, ebbe il consenso del sovrano. Fu così che Saporta venne investito della carica di 'regio commissario*. Nominò subito gruppi di lavoro chiamando a farvi parte anche delegati dei diversi ministeri interessati ciò che, a suo avviso, sarebbe bastato a garantire un controllo governativo sull'operato del comitato stesso. Tutto, in principio, sembrò filare liscio, ma ad un certo momento la situazione si complicò avendo il psoi (partito socialista operaio spagnolo), principale partito di minoranza capeggiato, da Felipe Gonzales, avanzato la pretesa di essere presente nelle commissioni delle quattordici città sedi (dieci delle quali hanno un consiglio municipale con netta maggioranza socialista). In seno al partito socialista si attribuiva a Saporta l'intenzione di indire un -Mundial. sulla falsariga del •comitato autarchico- che mise in scena quello argentino. Saporta scattò opponendosi a tale pretesa e minacciò immediatamente le dimissioni che, non avendo la sua plateale reazione sortito l'effetto desiderato, in seguito rassegnò. La cosa non commosse affatto i socialisti i quali, non sema ragione, hanno continuato ad insistere sul loro diritto di prevalere nei comitati delle città sedi facendo osservare che i medesimi erano, tra l'altro, incarichi di trattare l'importante problema del finanzia-, mento delle infrastrutture di cui il .Mundial. richiede il potenziamento. Il braccio di ferro tra Saporta, trincerato dietro la minaccia della conferma delle sue dimissioni, e i socialisti in seguito usciti allo scoperto con una polemica clamorosa, è durato a lungo senza che si potesse avere un'idea di quale fosse la tesi destinata ad avere il sopravvento. Negli ultimi giorni, però, sièfat-, ta strada l'impressione che Saporta sia inevitabilmente destinato ad andarsene. Per il .Mundial. il comitato da lui presieduto ha comunque già realizzato importanti accordi, tra i quali la cessione esclusiva dei diritti televisivi ad un .pool, di compagnie e lo sfruttamento, ad una multinazionale, della .mascotte, della competizione (la cui designazione suscitò non poche polemiche). Il ministro per la Cultura, dal cui dicastero dipende anche l'attività sportiva nazionale, ha dichiarato di non aver ancora perso la speranza di riuscire a convincere Saporta a restare, ma Anselmo Lopez, primo collaboratore del dimissionario, ha ribadito che Saporta ha deciso di andarsene ed è in attesa di conoscere chi sia il suo successore per passargli le consegne. Intanto è scoppiata una nuova grana. Nessuno dei terreni di gioco scelti per il .Mundial '82* che si disputerà in diverse città spagnole, avrebbe le misure regolamentari. Lo afferma il giornale madrileno A bc. Secondo il quotidiano, questi campi sono più larghi opiù corti di quanto dispone la Fifa: più larghi dai due ai quattro metri, come quelli del Real Madrid, Atletico Madrid e il .Nou camp, di Barcellona, o più corti, come quelli di Saragozza, Valencia, ElcheeA tletico di Bilbao. Alfredo Giorgi

Luoghi citati: Atletico Madrid, Barcellona, Bilbao, Madrid