Attenti, si vuole devastare il parco del Monte Baldo

Attenti, si vuole devastare il parco del Monte Baldo È uno dei più belli esistenti in Veneto Attenti, si vuole devastare il parco del Monte Baldo L'allarme lanciato dal Fondo per la difesa della natura Si progetta di installarvi impianti sportivi e alberghieri VERONA — Il Fondo per la difesa della natura (WWF) del Veneto e 11 Club alpino italiano hanno lanciato in questi giorni un attacco concentrico per impedire che uno dèi parchi naturali più belli d'Italia venga devastato da un grandioso progetto di impianti sportivi ed alberghieri. Il parco in questione è quello del Monte Baldo già indicato dalla Regione Veneto come patrimonio naturale da difendere al punto da prevedere stanziamenti per la sua difesa. I naturalisti considerano il Baldo come un ideale centro di studio e di ricerche dato che vi si sono mantenute tutte le pid rare specie di flora e di fauna alpina. Un ambiente ineguagliabile. assicurano, dove è ancora possibile, semplificando, vedere 1 caprioli, il rododendro, il giglio martagone. l'aquilegia alpina, l'aquila reale, poiane e corvo imperlale. Dove c'è ancora pascolo, e l'alpeggio e ancora un rito usuale. ( Tutto questo patrimonio dovrebbe scomparire, sostengono i due organismi, se dovessero essere approvati i progetti con i quali si è individuato nel piccolo comune di Ferrara di Monte Baldo (poche centinaia di abitanti) l'ideale località per sviluppare il turismo invernale. E questo proprio mentre i progetti della Regione, che miravano appunto ad impedire ogni intervento sul territorio, sono rimasti nei cassetti degli uffici di Venezia. E', in effetti, dal 1974 che si tenta di fare esplodere il Monte Baldo (che ha già vari impianti di risalita, compresa una funivia che arriva da Malcesine. sul Garda, apprezzata dai nordici che così abbi: nano sci d'acqua e sci su neve) come polo turistico. Cinque anni fa fu previsto, proprio davanti al lago di Garda, un insediamento turistico per 1200 persone. Il progetto falli, per varie opposizioni, ma ora si sta ritentando a Ferrara. Nel luglio dell'anno scorso il Comune, infatti, approvò una delibera per 'movimenti di terra'per piste sciistiche» con lavori' di sbancamento, già. eseguiti, e l'apertura di nuove piste che dovrebbero essere pronte per la prossima stagione. Esattamente un anno fa. sostiene Giovanni Fiorentino del Cai di Verona, il Comune di Ferrara approvò anche una variante al programma di fabbricazione trasformando un intero versante della catena del Baldo da zona «verde» a turistica e sportiva. Ma l'iter burocratico in regione non si sarebbe ancora concluso. L'ultimo «assalto» risale a due mesi fa con una domanda in Regione, con l'appoggio del comune di Ferrara, tendente ad ottenere l'autorizzazione per realizzare a Novezza (uno dei punti panoramici più splèndidi dell'intera montagna) un campeggio per 202 roulottes e relativi servizi. Questo sarebbe, secondo il WWF e il Cai la prima parte di un grande progetto di Insediamenti che comprende anche due edifici adibiti a servizi igienici per gli 800 ospiti del campeggio, un ufficio ricezione, un supermercato, un bar-pizzeria-tavola calda, un salone per le riunioni dei roulottisti, alloggi per il personale, pronto soccorso, telefoni, negozio di generi di monopolio, due alberghi da 112 posti ciascuno, un posteggio per 280 vetture (per il campeggio), un altro di 350 posti per gli impianti di risalita e uno di 100 posti per l'albergo. Il comune dovrebbe realizzare a proprie spese l'impianto per l'Incenerimento dei rifiuti dei 1.700 ospiti (5 volte in più della popolazione del paese). Inoltre dovrebbero venire aperte cinque nuove piste in aggiunta alle tre già esistenti. E' tutta questa frenesia di progetti che preoccupa i naturalisti i quali temono di trovarsi davanti a una sistematica distruzione di un ambiente cosi privilegiato mentre si sta ancora studiando la possibilità di approvare un piano di sviluppo affidato alla Comunità montana. «Il Cai non rimarrà inerte» minaccia Fiorentino e con lui 1 responsabili del WWF veneto i quali parlano di effetti devastanti, di traffico feroce, di natura sconvolta, di fiumi e di liquami che finiranno per inquinare quella che. invece, dovreb¬ be essere un'oasi a disposizione dei veri sportivi. Anche di quelli che sciano, sostengono, che possono arrivare in poco tempo sulle piste da tutta la pianura padana senza bisogno di alberghi e di ricoveri. mll Cai —conclude Fiorentino dopo l'elencazione dei pericoli — in conslderasione degli effetti devastanti che la realizzazione del progetto arerebbe sul parco Che consideriamo bene inalienabile per tutti chiede alle autorità che intervengano e si riserva ogni asiane per proteggere il parco in tutte le sedi opportune». 'Non staremo inerti — avverte da parte sua il presidente del WWF Averardo Amadio — davanti allo scempio d'un patrimonio non sostituibile». Ma la battaglia è appena cominciata. Per ora ci sono solo le accuse, mentre dall'altra parte, nel silenzio, si attende l'occasione per il contrattacco. Franco Ruffo

Persone citate: Averardo Amadio, Baldo, Franco Ruffo, Giovanni Fiorentino