Schmidt: «Abbiamo fiducia nell'Italia» Agnelli: «Ma fate pochi investimenti»

Schmidt: «Abbiamo fiducia nell'Italia» Agnelli: «Ma fate pochi investimenti» Intervistatori d'eccezione in tv per il Cancelliere tedesco Schmidt: «Abbiamo fiducia nell'Italia» Agnelli: «Ma fate pochi investimenti» ROMA — Intervistatori d'eccezione per il Cancelliere della Repubblica Federale tedesca Schmidt. Complice uno «Speciale Tgl», dalla parte di chi fa le domande si sono trovati non solo giornalisti di rango (Ronchey, Scalfari, Volcic) ma anche tre nomi illustri della politica, del sindacato e dell'imprenditoria: Andreotti, Lama e Oianni Agnelli. Un dibattito impietoso, sotto la veste della cortesia, un dialogo più scorrevole e conciso di quelli a cui siamo abituati sul piccolo schermo. Lama: ' «/{ merito della situazione economica attuale in Germania, ha riconosciuto il Canceliere, va anche ai sindacati. In questa risposta è implicito il significato che la situazione italiana è demerito dei sindacati italiani?.. Schmidt: «/ sindacati tedeschi hanno tanto successo perché sono una confederazione unitaria, non tre, e non hanno concorrenza. Ci sono pochi scioperi, né sono necessari, tutti sanno che i sindacati sono forti. Devo dire anche che gli imprenditori sono stati sempre pronti a venire a compromessi». E anche: «La cosa più importante è la cogestione, tutte le decisioni importanti sono discusse insieme, da imprenditori e rappresentanti dei lavoratori, e anche se ci vuole del tempo, sono prese tempestivamente. Non vorrei esportare la panacea...», ha poi aggiunto Schmidt, chiamando in causa a metà fra 11 serio e lo scherzoso l'avvocato Agnelli. Questi ha ribattuto prontamente: » Siamo favorevoli alla cogestione, preferiamo avere i lavoratori responsabili all'interno dell'azienda, che rivendicativi fuori». Partendo da un'osservazione del Cancelliere, che ha affermato di avere fiducia nell'economia italiana, il presidente della Fiat ha chiesto: «Come mai nel decennio 70-'80 fra gli investimenti tedeschi all'estero l'Italia viene solo al quarto posto, dopo Belgio, Danimarca e Olanda?». Schmidt in «corner»: « Lo Stato non può influenzare gli investimenti privati. Perché le imprese tedesche non investono di più in Italia? E' un quesito anche per me. Ma l'industrializzazione del Sud deve esser avviata da italiani, che poi trascineranno gli stranieri al seguito». Negli ultimi dieci anni — gli è stato ribattute^ — imprese italiane hanno investito a ritmo crescente nel Sud: -Infatti non sono pessimista, neanche per il Mezzogiorno» ; cosi l'intervistato ha chiuso lo scambio. Altro argomento delicato, l'eventuale presenza di ministri comunisti. Se questo •scenario» si realizzasse — tale è l'opinione del Cancelliere — forse all'inizio -l'ottica con la quale la Rft guarda all'Italia potrebbe risultarne influenzata», ma a lungo termine il giudizio si baserebbe sui fatti. Nella Nato ci sono stati ministri della Difesa comunisti (Portogallo e Islanda), e anche se in ambito Cee l'impatto risulterebbe forse più sonoro, alla fine sarebbero l fatti a decidere. -C'è un grande scetticismo dei tedeschi verso l'esperienza comunista — ha detto Schmidt — ma sarebbe ingiusto se trasferissimo questo scetticismo verso i partiti comunisti di altri Paesi. Forse — ha ammesso — manchiamo un pochino di esperienza». m. tos.