«No» all'eurocomunismo Piccolo giallo a Mosca

«No» all'eurocomunismo Piccolo giallo a Mosca Tass censurata il giorno dopo «No» all'eurocomunismo Piccolo giallo a Mosca L'attacco di Ponomariov è «tato tagliato dall'agenzia di notizie sovietica, ma solo per la stampa occidentale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Un mistero, tuttora inspiegato, ha tenuto in sospeso ieri fino a tarda ora gli osservatori occidentali nella capitale sovietica. La Tass aveva diffuso, nella sera di mercoledì, il testo di un discorso di Boris Ponomariov, membro supplente del Politbjuro e responsabile dei rapporti con i partiti comunisti occidentali, nel quale, tra l'altro, si attaccava ^eurocomunismo », considerandolo un danno per il movimento comunista internazionale. Sui giornali sovietici di ieri mattina il discorso di Ponomariov era pubblicato senza la parte che riguardava l'eurocomunismo. In giornata si annunciava un nuovo comunicato della Tass che, diffuso anche questo a tarda ora, si allineava al testo dei giornali, escludendo il riferimento agli eurocomunisti. Ecco la successione dei fatti. Boris Ponomariov parla ai lavoratori del «fronte ideologico» riuniti al Cremlino e dice che l'eurocomunismo è un pernicioso malanno del passato prossimo. «li Comitato centrale del partito contribuirà con ogni messo a superare il deviazionismo dal marx-leninismo e dall'internazionalismo proletario, per favorire su queste basi la coesione del movimento comunista», afferma tra gli applausi. In sette righe, appese in fondo al lungo riassunto del suo discorso, la Tass diretta all'estero ne da notizia, premettendo alla citazione diretta di Ponomariov questo riassunto: ^L'oratore ha fornito un'analisi critica dell'eurocomunismo. Grazie alla politica ferma e distesa del pcus, cosi come sotto l'impulso dei fatti reali e della lotta di classe nei paesi capitalisti, la direzione dei partiti comincia a comprendere che /'eurocomunismo danneggia il movimeto comunista internazionale e i suoi propri partiti e provoca un ampio .nalcontento tra i semplici comunisti e tra i militanti dei partiti'. Ma l'indomani, vale a dire ieri, né la Pravda, né gli altri quotidiani sovietici pubblicano una sola parola in proposito. La spiegazione del perché la stampa centrale abbia censurato un membro candidato del Politbjuro non c'è. Lo sprezzante riferimento del vice di Suslov al progetto di Berlinguer, Carrillo e Marchais appare già come un altro dei piccoli (e meno piccoli) misteri che costellano la politica nella capitale sovietica. A gettarvi qualche sprazzo di luce, al pari di sempre, vi sono soltanto poche parole dette e ascoltate nei corridoi dei giornali e del Comitato Centrale. Tutte tese a ridimensionare l'episodio, pur confermando la sostanza delle affermazioni di Ponomariov: «Sono cose tutt'altro che nuove per chi segue le conferenze di fabbrica'. E' vero. Già all'indomani delle elezioni europee era possibile cogliere nelle conversazioni private con esponenti del pcus un sostanziale verdetto di morte per l'eurocomunismo. Il medesimo giudiLivio Zanotti (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Berlinguer, Boris Ponomariov, Carrillo, Marchais, Ponomariov, Zanotti

Luoghi citati: Mosca