Franco Baresi rimedia un gel per la Under 21
Franco Baresi rimedia un gel per la Under 21 Gli azzurri deludono me battono la Svizzera Franco Baresi rimedia un gel per la Under 21 DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BRESCIA — La prima partita è già decisiva. Il calendario non ammette distrazioni. I ragazzi di Vicini devono giocare su due fronti, campionato europeo Under 21 e qualificazione Olimpica. Contro la Svizzera, qui a Brescia, bisogna vincere per passare ai quarti dell'europeo. A Lugano nella gara di andata gli azzurrini hanno pareggiato senza gol e adesso occorrono i due punti onde evitare di affrontare due volte il Lussemburgo con la necessita assoluta della goleada. Gli svizzeri infatti sono a +7 come differenza reti. Vicini conferma la formazione olimpica che ha superato a Udine la Grecia, con l'unica variante di Prandelli al posto dell'infortunato Plleggi. Gli svizzeri puntano sulle doti di cannoniere di Egli, secondo marcatore del campionato elvetico, e sull'esperienza internazionale di Ludi e Ponte, che hanno giocato la settimana scorsa in nazionale A contro la Germania Est. Il pubblico è poco numeroso, il terreno morbido, l'illuminazione pessima. In tribuna d'onore, accanto a molti tecnici italiani, c'è anche l'allenatore della nazionale olimpica jugoslava Toplak, venuto a spiare i prossimi avversari sulla via di Mosca. Gli azzurri, logico, iniziano all'attacco. Gli svizzeri cercano la manovra a centrocampo evitando però in modo assoluto le barricate. Nei primi minuti, dopo un'autorete sfiorata da Weber, si rende pericoloso due volte Giordano (4' e 5') calciando dì poco fuori una punizione e impegnando il portiere su passaggio di Giuseppe Baresi. Ma la Svizzera risponde al 10' con una bella azione di Favre sulla destra. La partita si presenta non facile per i ragazzi di Vicini perché gli avversari dimostrano bella disposizione tattica e buone doti tecniche. Il gioco degli azzurri manca di profondità, visto che il centrocampo stenta a trovare validi schemi. Il pubblico mostra di apprezzare le veloci puntate elevetiche, salvo poi infiammarsi a tratti per le sgroppate in avanti di Franco Baresi. In campo tuttavia non ci sono troppe emozioni e i due portieri, avvio a parte, se ne stanno tranquilli fra i pali. Il pubblico, è chiaro, non si diverte e piove pure qualche fischio. Gli svizzeri, senza fare grandi cose, riescono con facilità a mettere in crisi il centrocampo italiano, che appare spento e impreciso. Bagni, sulla destra, quando già è stata giocata mezz'ora, ha toccato si e no due palloni. Al 31' i fischi aumentano per sottolineare un secondo tentativo di autorete azzurra, attori Giuseppe Baresi e Ferrano, mentre gli svizzeri (ahimé) sono padroni del campo. Vicini, in panchina, è nero di rabbia. Gli azzurri sono costretti in difesa, loro che devono vincere, e solo qualche contropiede riescono a tentare, segno di colpevole inferiorità. C'è però un rigurgito di orgoglio al 44' e Fanna, di destro, colpisce in pieno la traversa risvegliando entusiasmi e speranze. Nella ripresa Vicini lascia negli spogliatoi Fanna, poco incisivo, e manda in campo Russo. Gli svizzeri, però continuano a mostrarsi più rapidi e pronti. Gli azzurri danno qualche segno di nervosismo ma cercano con più decisione l'attacco. Al 49' Giordano stoppa bene in area, si gira, calcia fortissimo, ma il pallone è alto sulla traversa. C'è un po' di voglia in più da parte dell'Italia, più coraggio, tuttavia la impressione lasciata dalla squadra è desolante: di certo si tratta della peggior partita giocata dalla under del nuovo corso. Più con la forza che non con la limpidezza dello schema gli azzurri tuttavia insistono all'attacco. C'è tanta confusione, ma almeno si cercano sbocchi offensivi. Il gol. immeritato per gli svizzeri, viene al 60' ed è merito di un solo giocatore, Franco Baresi, che parte in dribbling solita¬ rio dal centrocampo, supera tre avversari e batte Boeckli con un bel diagonale destro. Non poteva in realtà essere altrimenti: proprio lo spunto individuale del Ubero rossonero suona a condanna dell'intero nostro collettivo, pasticcione e quasi inesistente. Carlo Coscia
Luoghi citati: Brescia, Germania Est, Grecia, Italia, Lugano, Lussemburgo, Svizzera, Udine
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