Crolla un capannone del deposito Galvani Si salvano fra le macerie tuffi i dipendenti

Crolla un capannone del deposito Galvani Si salvano fra le macerie tuffi i dipendenti In via Arvier angolo corso Peschiera: per alcuni minuti si è temuta una strage Crolla un capannone del deposito Galvani Si salvano fra le macerie tuffi i dipendenti Danneggiati uffici e celle frigorifere; quasi distrutto il parco macchine - Tre operai che stavano lavorando sul tetto si sono salvati fuggendo appena hanno sentito un sinistro scricchiolio - La causa: peso eccessivo sulla soletta? Crollo di un capannone, ieri, alla filiale della Oalbani in corso Peschiera. I quindici dipendenti — magazzinieri e impiegati — si sono salvati: altri tre operai che si trovavano sul capannone sono rimasti miracolosamente illesi. Il boato ha provocato scene di panico tra gli inquilini dei tre condomini adiacenti, molti hanno abbandonato gli alloggi. Subito si è temuta una strage. Sul posto sono accorsi polizia, vigili del fuoco, ambulanze. Ma dalle macerie e dagli uffici sono usciti — illesi ma spaventatissimi — i dipendenti. I danni ammontano a 6-700 milioni. Il fatto è accaduto alle 15. in via Arvier, angolo corso Peschiera 281. Improvvisamente il capannone adibito a garage-magazzino (oltre mille metri quadrati) si è piegato come un foglio di carta. Poi è crollato in un polverone, come se un'enor¬ me mano l'avesse compresso. Dal crollo sono rimasti danneggiati anche gli uffici e le celle frigorifere; parte dei 40 furgoni per la distribuzione sono stati schiacciati sotto le travi. In quel momento sul tetto vi erano tre operai: Donato Moliterni, 37 anni, via Michlardi 94, Orugliasco; Francesco Currado, 31 anni, via Cumiana SO; Benito Aramu, 42 anni, via Pochetti no 3, Collegno; dipendenti del¬ . e i i i , ¬ la ditta «Catrami Asfalti», di Francesco Mais, via Asinari di Bernezzo. •Da alcuni giorni stavano eseguendo dei lavori di "incatramatura", ha spiegato il direttore della filiale, Arrigo Varvelll, corso Francia 30 — vi erano state delle infiltrazioni d'acqua e occorreva tamponarle-. -Ho sentito uno scricchiolio, il tetto si stava inclinando — ha raccontato l'Aramu — allora mi sono messo a gridare. Ho pensato al terremoto. Poi sono corso via, seguito dai miei compagni. E'stata la nostra salvezza, altrimenti saremmo stati inghiottiti dalla voragine-. Nella succursale della Oalbani, in quel momento, vi erano impiegati e 6 magazzinieri. I primi erano negli uffici adiacenti al magazzino, gli altri si trovavano nel reparto frigorifero, sul lato opposto. Un'ora prima, sotto 11 capannone crollato, si trovavano decine di rappresentanti. Poteva essere una strage. • Abbiamo sentito tremare tutto —ha descritto un contabile — poi un gran rumore, polvere e calcinacci. Travi e spuntoni di ferro sono entrati da una parete. Ci siamo contati. Eravamo vivi, ma non so come-. Alcuni impiegati sono stati tratti in salvo dalla polizia e vigili del fuoco. I magazzinieri Elio Calandra, 46 anni, via Arvier 2 e Bruno Carazzone, 42 anni, via Rieti 27, hanno raccontato: «Pochi istanti prima stavamo nel magazzino. Appena varcata la soglia delle celle frigo e crollato tutto. Siamo stati sbattuti a terra; i detriti ci sono venuti addosso. Non si respirava più. Abbiamo urlato per farci sentire. Credevamo che gli altri fossero morti-. Polizia e vigili del fuoco hanno aperto un'inchiesta che dovrà chiarire le cause dell'improvviso cedimento del soffitto 'del capannone, costruito, pane, una ventina d'anni fa. La soletta ha ceduto forse per il peso eccessivo di sabbia e catrame. * E' ricoverato in fin di vita alle Molinette Mauro Vincenzo Bubbico, 29 anni, piazza Galimberti 14. Ieri pomeriggio in via Tunisi angolo via Filadelfia è stato travolto da un Tir mentre andava al lavoro con la sua .125.. L'autotreno ha completamente demolito la sua auto e per estrarlo dalle lamiere che lo imprigionavano sono accorsi i vigili del fuoco. Sotto le macerie del capannone di via Arvier sono rimasti schiacciati tutti i furgoni del deposito: per molti, danni irreparabili

Persone citate: Aramu, Arrigo Varvelll, Benito Aramu, Bruno Carazzone, Elio Calandra, Francesco Currado, Galvani, Mauro Vincenzo Bubbico, Moliterni

Luoghi citati: Bernezzo, Collegno