Le piogge d'autunno fanno straripare il lago mezza Como è sommersa, 10 miliardi di danni

Le piogge d'autunno fanno straripare il lago mezza Como è sommersa, 10 miliardi di danni Il fenomeno si verifica ormai da anni con implacabile e drammatica puntualità Le piogge d'autunno fanno straripare il lago mezza Como è sommersa, 10 miliardi di danni La situazione è ancora più preoccupante di quella del 1976 che i tecnici ritennero «irripetibile» - Nella città sconvolta si scatenano le polemiche: è sorto un comitato che intende chiedere adeguati risarcimenti - Molti comaschi credono di aver individuato un responsabile nel Consorzio dell'Adda, che però respinge ogni accusa DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE COMO — Ormai è diventata una consuetudine, come il fenomeno dell'acqua alta a Venezia. Ogni anno, alle prime piogge d'autunno, il lago esce dagli argini e invade la città. Tre anni fa l'allagamento aveva raggiunto proporzioni drammatiche, il livello del lago aveva superato lo 0 idrometrico di 2,59 metri. I danni erano stati ingenti, le polemiche accese. Si era detto che si trattava di un evento eccezionale, irripetibile. Confortati dalle statistiche, tecnici e responsabili avevano tranquillizzato gli abitanti e consigliato i negozianti delle zone maggiormente esposte a prendere modeste precauzioni per difendersi dal pericolo degli allagamenti. Consigli che oggi si sono rivelati del tutto inadeguati. L'inondazione ha assunto aspetti drammatici, il livello dell'acqua ha superato il massimo raggiunto nel 1976, sono state allagate strade e piazze che non erano mai state raggiunte prima dall'acqua. Mezza città è paralizzata, piazza Cavour, piazza Volta, via Garibaldi, la stazione della ferrovia Nord, il lungolago, sono sommersi da oltre due metri d'acqua. Cantine e negozi allagati, 11 caveau della Banca nazionale del lavoro in piazza Cavour completamente inondato. Squadre di tecnici e operai hanno lavorato ieri tutta la giornata per allestire passerelle, che dovevano essere continuamente rifatte più alte con 11 passare delle ore perché l'acqua continuava a salire, implacabile. Muratori si affannavano a costruire muretti di mattoni davanti agli ingressi dei negozi, mentre i commercianti cercavano di mettere in salvo la merce. Idrovore sono in funzione dappertutto per pompare l'acqua dalle cantine Ma in certi casi è stato addirittura necessario allagare gli scantinati per evitare che la pressione dell'acqua, dall'esterno facesse crollare le pareti. Le prime avvisaglie del dramma si erano avute domenica pomeriggio, quando l'acqua aveva cominciato ad uscire e ii lago era stato parzialmente sommerso. Ma il peri- colo era già stato denunciato da tempo. Per tutto il mese di settembre 11 livello del lago si era mantenuto alto, più alto della media. •Logico quindi che alle prime piogge si riversasse oltre gli argini-, mi dice un commerciante di piazza Cavour. Il suo negozio è allagato: l'aveva rifatto pochi mesi fa; dopo aver consultato gli archivi e preso nota dei massimi livelli raggiunti sinora dalle inondazioni, aveva fatto costruire difese adeguate. Si sentiva tranquillo. -Invece quest'anno l'inondazione è stata più alta, tre centimetri, tre piccoli centimetri in più, e tutte le mie difese sono state inutili-. Altri negozianti intervengono nella discussione. -E' ora di finirla, siamo stufi di lavorare per niente. Ogni anno si ripete la stessa cosa: questa volta l'acqua è più alta del solito, ma anche quando ne vengono fuori pochi centimetri, per noi è sempre un guaio. I danni li subiamo noi, nessuno ce li paga-. Riuniti in assemblea, hanno formato un comitato di protesta che intende costituirsi parte civile nei confronti di coloro che venissero individuati come re¬ sponsabili dell'evento dannoso. Il sindaco di Como, avv. Antonio Spallino, ribadisce questa intenzione, affermando che i responsabili dovranno risarcire i danni. Danni che a una prima, affrettata stima, supererebbero largamente i 10 miliardi. Responsabilità. Una parola che si ripete in ogni discorso. I comaschi non hanno dubbi: se ogni anno l'acqua del lago combina guai alle prime piogge d'autunno, la colpa è sicuramente di qualcuno. Il re- sponsabile è stato individuato nel Consorzio dell'Adda, l'ente che controlla il fiume, 1 suoi affluenti e. indirettamente, il bacino naturale formato dal lago di Como, che viene «attraversato» dall'Adda durante il suo corso. Secondo le accuse, il Consorzio avrebbe tenuto troppo alto il livello del lago, controllato da una diga posta ad Olginate. dove finisce il tratto meridionale dell'Adda. L'acqua del lago di Como, dicono in città, viene venduta dal consorzio alle centrali idroelettriche, alle aziende agricole, alle industrie, a 85 lire il metro cubo. -Per questo — dice un negoziante — il livello viene mantenuto alto. Per speculazione-. Il direttore del consorzio, ing. Raffa, respinge ogni addebito: -Innanzitutto noi non vendiamo un bel nulla, slamo un ente pubblico, i nostri bilanci sono alla portata di tutti, tutti li possono controllare. Inoltre abbiamo dimostrato più volte che quando succedono fatti simili, piogge eccezionali come in questo caso, il livello iniziale del lago ha un'importanza molto relativa. E' piovuto ininterrottamente per una settimana, il disastro sarebbe avvenuto comunque-. L'ing. Raffa ricorda che «te alluvioni datano già dall'epoca romana. Nel 1868 si è avuta quella più grande: l'acqua aveva raggiunto un'altezza di 3,97 metri oltre lo 0 idrometrico-. Alle accuse di aver aperto troppo tardi la paratia, il direttore del Consorzio ribatte -Abbiamo una bocca emissaria che è quello che è. Di acqua ne va via poca: attualmente ne escono circa 850 metri cubi al secondo, mentre nel lago ne entrano circa duemila. Quella che non può uscire dalla paratia, ovviamente, supera gli argini. E questo sarebbe avvenuto comunque, anche se la diga fosse stata aperta da un mese-. La polemica si fa accesa ed è destinata sicuramente a proseguire. La scorsa notte si è raggiunto il punto di massi mo livello: l'acqua ha continuato a salire alla media di 1,50 cm l'ora, ma fortunatamente non piove più, il fiume Brembo, un affluente dell'Adda, si sta rapidamente abbassando, la situazione dell'Adda migliora. Como allagata vive ore drammatiche: come in una città sul fronte, dappertutto vengono eretti sbarramenti con sacchetti di sabbia, mentre nuove pompe idrovore entrano in funzione nel tentativo, quasi sempre vano, di svuotare gli scantinati. Barche con tecnici del Comune percorrono le strade allagate spargendo sostanze disinquinanti: l'acqua che si è riversata in città, infatti, è chiazzata di macchie oleose, residui di nafta venuti fuori dalle cantine allagate. Le fogne sono saltate, un denso strato di liquame galleggia sulle acque. Oli ultimi rilevamenti hanno confermato che nella notte l'acqua ha superato il livello di 2,59 metri, raggiunto nel la alluvione del 1976. La situa zio ne adesso è sotto controllo se non riprende a piovere, affermano 1 tecnici, il momento critico è superato. Adesso dovrebbe seguire il periodo di stanca: 8 o 10 ore in cui il ivello del lago non subirà variazioni. Poi dovrebbe incominciare, lentamente, a decrescere. . , f. f or, SS' SI Como. Occorre il canotto per raggiungere la cabina telefonica di piazza Cavour, invasa dal lago

Persone citate: Antonio Spallino, Muratori

Luoghi citati: Como, Olginate, Venezia