Teschi venduti per le «emesse nere» a 600 mila lire (se ben conservati) di Renato Rizzo

Teschi venduti per le «emesse nere» a 600 mila lire (se ben conservati) Violato l'ossario di un cimitero in provincia di Mantova Teschi venduti per le «emesse nere» a 600 mila lire (se ben conservati) I carabinieri hanno scoperto il «deposito» a San Benedetto Po, in una casa disabitata dal nostro inviato speciale MANTOVA — Li hanno trovati l'altro ieri, intatti, puliti, lucidati, avvolti con cura, uno per uno, in fogli di giornale, al primo piano di una casa disabitata di San Benedetto Po. a una ventina di chilometri da Mantova: quaranta teschi umani, quaranta mandibole. Ossa trafugate nel cimitero, pronte per essere vendute a un mercato clandestino che sa, a quanto pare, far fruttare bene anche la morte. Una scoperta che ha interrotto un ignobile traffico e ha destato in questo paese agricolo di ottomila abitanti dove tutti si conoscono, raccapriccio, rabbia, pietà. A scoprire questo «deposito» dove i ladri sacrileghi avevano nascosto la loro refurtiva, sono stati i carabinieri in seguito a una telefonata anonima: 'Ci hanno avvisati—spiega il comandante della stazione, brigadiere Vito Masaracchia — che in una casa a poche decine di metri dal cimitero, c'erano ossa umane. Le abbiamo trovate dopo una breve ricerca, accatastate contro i muri interni di una villetta che i coniugi Enzo e Eva Rossi hanno incominciato una decina di anni fa e che, a tuti'oggi, manca ancora di porte e intonaco». Quale la destinazione di questi teschi? «Con ogni probabilità — aggiunge il sottufficiale — la scrivania di qualche studente in medicina che non si accontenta di copie in plastica e desidera reperti reali». Ma, in paese, c'è anche chi fa altre supposizioni: i crani non sarebbero serviti soltanto a giovani desiderosi di approfondire le proprie cognizioni di osteologia: «Forse — si dice — erano stati "ordinati" per qualche cerimonia nera.perqualcherito blasfemo». Studio, magia, necrofilia: al di là dì queste ipotesi, un dato concreto e prosaico. Oggi un teschio umano in ottime coli¬ dizioni può essere venduto a una cifra che varia dalle 400 alle 600 mila lire; si parla di milioni per uno scheletro completo. Chi possono essere stati i ladri sacrileghi? Le indagini non l'hanno ancora appurato. Scoperto, invec, il sistema usato per trafugare le ossa: il •commando» (devono essere stati almeno due uomini) ha scavalcato il muro di cinta del cimitero di San Benedetto Po e ha raggiunto l'ossario. Si vedono ancora i segni del saccheggio. Nel grande cumulo d'ossa posate le une sulle altre e che non puoi guardare senza provare un brivido, ecco parecchi «buchi»: i vuoti lasciati dai teschi razziati. Quello di San Benedetto Po è un camposanto che risale al Settecento: 'In questo ossario — spiegano gli addetti del Comune — ci sono i restì di circa quarantamila persone». Una «città dei morti» senza lapidi e fiori, la polvere della vita e della sua vanità, la storia silenziosa di un intero paese. I trafugatori non avevano altri ostacoli se non una vecchia porta e le eventuali remore della loro coscienza: hanno forzato 1 battenti e saccheggiato a piene mani senza pietà, cacciato tutto in un sacco, ammucchiato teschi e mandibole come se fossero state radio o pneumatici appena rubati a qualche auto e pronti per essere affidati a un ricettatore. Poi, la telefonata anonima. Chi può essere stato, brigadiere? 'La zona è frequentata da coppie in cerca di tranquillità: forse qualcuno di loro ha visto e ci ha avvertiti. O, forse, è stato il genitore di qualche bambino che, andato a giocare nei prati vicino al camposanto e entrato nella casa di- sabitata, si è imbattuto in questi teschi e ha amHsato la famiglia». Ha un attimo di silenzio e aggiunge: 'Povera gente». Le stesse parole che, un'ora più tardi, hanno mormorato gli addetti del Comune aprendo le porte di questo ossario profanato. -Qui ci sono quasi soltanto poveri diavoli: gente che non possedeva una tomba propria, persone che non avevano più nessuno. Li abbiamo tolti dalla terra perché lo spazioèpoco». Li levano alla terra, li mettono in questa grande stanza buia perché continuino il loro riposo. 'Sono i morti più dimenticati. Di tanto in tanto arriva qualche vecchietta e chiede di poter lasciare un fiore». E un fiore c'è: un garofano rosso da poche lire schiacciato sul cemento, accanto alla porta forzata dal piede di uno dei ladri. Renato Rizzo

Persone citate: Eva Rossi

Luoghi citati: Mantova, San Benedetto Po