Hua esorta l'Europa a rafforzare le difese

Hua esorta l'Europa a rafforzare le difese A Parigi, prima tappa europea del leader cinese Hua esorta l'Europa a rafforzare le difese Implicito invito ad accettare i missili Usa • Il premier convinto che permanga «un grave clima di confronto militare» - Ha riproposto la teoria dell'inevitabilità della guerra - Ripetuti attacchi all'Unione Sovietica, che però non ha mai nominato DAL NOSTRO INVIATO 6PECI ALE PARIGI — Da questa ribalta occidentale, su cui aveva messo piede da poche ore per la prima volta, Hua Quofeng ha pronunciato Ieri sera una severa requisitoria contro l'Unione Sovietica. Durante il pranzo ufficiale, offerto da Olscard in suo onore al palazzo dell'Eliseo, il leader cinese ha ripreso tutti gli spunti tradizionali della polemica di Pechino contro Mósca, senza tenere in troppo conto 1 garbati inviti alla moderazione che gli aveva rivolto 11 presidente francese, preoccupato di non turbare i rapporti con l'Urss. Hua ha fatto una sola concessione formale al padroni di casa. Non ha mai nominato i sovietici, ha denunciato per quattro volte «l'egemonismo», parola chiave usata appunto dai cinesi per indicare la politica del Cremlino. Hua ha tracciato un panorama internazionale con gli accenti drammatici che gli sono abituali, ma che ripetuti da qui assumono, un significato particolare, danno al viaggio quel tono antlsovietico, che i vari governi europei vorrebbero forse evitare o perlomeno attenuare. Hua ha affermato che la «dura realtà» costringe a riconoscere l'atmosfera sempre «pia agitata e turbolenta- regnante sul: nostro pianeta. Ha elencato i punti caldi del mondo — l'Europa, 11 Medio Oriente, l'Africa e il Sud-Est asiatico —dove i sovietici utilizzerebbero .perfidi messi di aggressione e di espansione, seminando zizzania, ingerendosi negli affari altrui, fomentando colpi di Stato, talvolta attraverso agenti ed eserciti interposti: Hua non ha mai nominato i cubani che operano in Angola e in Etiopia, neppure i vietnamiti presenti in Cambogia e nel Laos. Ma questa prudenza diplomatica non ha disinnescato il suo discorso. All'Europa ha dedicato buona parte della requisitoria, poiché a suo avviso «vi permane un grave clima di confronto militare». Ed è a questo punto che ha esortato gli europei ad essere vigili e a prendere misure efficaci, in sostanza ad installare i nuovi missili americani, nonostante le intimidazioni lanciate da Breznev, in occa sione della sua recente visita a Berlino Est. «Lo spiegamento dei dispositivi planetari tendenti all'egemonia prosegue ovunque con accanimento»: questa è stata la frase che ha colpito maggiormente 1 commensali di Hua nel palazzo dell'Eliseo. n leader cinese ha poi riesumato in questa occasione la teoria dell'Inevitabilità della guerra mondiale, che sembrava abbandonata da Pechino, dicendo che il suo Paese fa di tutto per «ritardare» il conflitto, per mantenere la pace «ancora per un lungo periodo». Accogliendo 11 leader cinese all'aeroporto di Orly, la matti- na, Olscard d'Estaing aveva parlato due volte della pace, insistendo sul ruolo della Francia nella politica di distensione. Le parole del Presidente erano'risuonate come un garbato invito alla moderazione, rivolto ad un ospite ritualmente intemperante., severo nel dipingere, nel denunclareappuntó V'egemonismo» sovietico. Poco prima che 11 Boeing 707 di Hua si posasse a Parigi, Radio Mosca aveva denunciato 'l'appello lanciato dai dirigenti di Pechino ai Paesi dell'Europa Occidentale affinché si armino di più e aumentino la potenza della Nato». Olscard d'Estaing non desiderava cèrto che'il leader cinese approfittasse della ribalta parigina per scagliare nuove frecciate al Cremlino. Nella sua prima risposta, sempre all'aeroporto, Hua aveva evitato le polemiche, si era dimostrato addirittura comprensivo nel mettere l'accento 'Sull'affinità degli interessi fondamentali dei due popoli percepita vivamente in seguito ai cambiamenti verificatisi nella congiuntura internazionale». Era sembrato che con questa frase 11 leader cinese volesse rassicurare 1 go¬ verni europei, schiacciati tra una leadership americana incerta e l'offensiva dlplomatoca sovietica. Una situazione che in effetti preoccupa anche Pechino, impegnata nel contenere 'l'espansionismo» dell'Urss, ma al tempo stesso immersa nei difficili negoziati con Mosca. Poi, al suo primo discorso, Hua è ritornato ai suoi toni abituali. Le prime immagini dell'Occidente Hua Ouofeng le ha captate sorvolando in elicottero la capitale francese, in una grigia mattina d'autunno. Olscard d'Estaing; che l'aveva accolto all'aeroporto di Orly con gli onori riservati ad un Capo di Stato, era al suo fianco e gli indicava la grande periferia industriale e gli scorci oleografici della metropoli, da Notre Dame alla Torre Eiffel, da piazza della Concordia all'Arco di Trionfo. Il grande balzo di dodici ore dal cuore della Cina al cuore dell'Europa ha portato Hua in un paesaggio sconosciuto. Al contrario del piti vecchio Deng Xiaoplng e del defunto Cìu En-lai, che in gioventù ebbero un'esperienza parigina, europea, il cinquantottenne presidente del pc cinese è al suo primo viaggio nel mondo capitalistico. Mao, 11 grande predecessore, mori senza varcarne mai i confini. Le prime ore di Hua. massimo esponente di una società, di massa, costretto all'austerità, sono state dominate dal 'contatto ancora imprecisato, sfuggente con la società consumistica, dominata dall'individualismo. Nel breve tratto tra la spianata degli Invalidi dove si era posato l'elicottero e l'hotel Marlgny, riservato agli ospiti ufficiali di rango, Hua ha percorso in automobile, preceduto da uno squadrone della guardia repubblicana, la Parigi opulenta dei grandi gioiellieri e dei grandi sarti, proprio in questi giorni Bernardo Valli (Continua a pagina 2 in prima colonna) Parigi. Glscard d'Estaing riceve Hua all'aeroporto di Orly