Roma: devastano l'ufficio del preside dopo avergli chiesto i libri gratis

Roma: devastano l'ufficio del preside dopo avergli chiesto i libri gratis Irruzione di studenti e teppisti all'istituto «De Amicis» Roma: devastano l'ufficio del preside dopo avergli chiesto i libri gratis ROMA — L'istituto professionale «De Amicis» di via Galvani, al Testacelo, è stato devastato da un gruppo di studenti nel corso di una manifestazione di protesta. E' accaduto Ieri mattina dopo che una quarantina di studenti dell'istituto che ospita oltre seimila studenti, tra odontotecnici, ottici, disegnatori, meccanici e radiologi, è stata ricevuta dal preside prof. Barachini. Al capo d'istituto gli studenti hanno presentato una serie di richieste, fra le quali il rimborso totale della spesa per i libri di testo, quello per le tessere tranviarie dell'Atac, quello per le attrezzature da laboratorio e infine che un locale della scuola venisse adibito a sede permanente del comitato politico. Il prof. Barachini ha risposto agli studenti che la com¬ petenza sull'accoglimento delle richieste spettava non alla presidenza bensì al provveditorato. Ciò ha provocato la reazione degli studenti che, dopo aver strappato i fili dei telefoni dell'ufficio di presidenza portando via un apparecchio telefonico, hanno rovesciato scrivanie, rotto vetri e vetrine e danneggiato suppellettili varie. E' stato chiesto l'intervento della polizia, ma all'arrivo degli agenti gli studenti erano fuggiti. Prima di uscire dall'istituto gli studenti hanno rotto altri vetri dei corridoi e hanno tracciato sui muri il simbolo della falce e martello e scritte con vernice spray nera come: .Preside boia»; .No alla scuola dei padroni». Alcuni dei giovani che hanno partecipato all'azione avevano il volto coperto da fazzo letti e non si sa quindi se fos sero estranei all'istituto. Altri invece sarebbero stati identificati. Il preside è stato invitato negli uffici del commissariato di zona per esporre i fatti e per presentare un'eventuale denuncia. .Denuncerò alla polizia quanto è accaduto e dirò del furto e dei danni, ma non sono in grado di fare nomi perché tra quei teppisti né io né gli insegnanti abbiamo riconosciuto con certezza elementi del nostro istituto», ha detto il prof. Barachini, ricostruendo le fasi dei disordini avvenuti. Il preside dell'istituto professionale ha detto che era impegnato in una riunione per assegnare le cattedre ai vari insegnanti. -Sono entrati nel mio ufficio, senza alcun preavviso, una trentina dì studenti. Mi hanno detto di essere una delegazione e mi hanno consegnato un foglio contenente alcune richieste. In particolare — ha continuato il preside — ricordo che chiedevano libri gratis per tutti, abbonamenti autofilotranviari gratuitiper tutti, attrezzature gratuite per tutti e un locale da destinare a sede permanente del comitato politico». .Niente — ha aggiunto il prof. Barachini — mi lasciava presagire quelle che sarebbe accaduto di li a poco. Mentre stavo dicendo alla delegazione che come semplice impiegato dello Stato non potevo esaudire le richieste e che era il provveditorato l'organo competente, qualcuno mi ha fatto notare che alcuni giovani alle spalle della delegazione imbrattavano con vernice spray i muri del mio ufficio. Nello stesso tempo ini sono accorto che dal mio tavolo era sparito uno dei due telefoni».

Persone citate: Barachini, De Amicis

Luoghi citati: Roma