La drammatica fine di «Bitti» Bergamo capitano della squadra azzurra di Davis
La drammatica fine di «Bitti» Bergamo capitano della squadra azzurra di Davis La drammatica fine di «Bitti» Bergamo capitano della squadra azzurra di Davis La sua Mercedes s'è schiantata venerdì sera, nei pressi di Prato, contro un autotreno che stava compiendo una manovra proibita - Aveva 49 anni e dal maggio '78 guidava Panatta e compagni - L'autista si è costituito PRATO — Umberto «Bitti» Bergamo, 49 anni, capitano non giocatore della squadra azzurra di Coppa Davis, è morto venerdì sera in un incidente stradale al chilometro 16,100 dell'autostrada Firenze-Mare, poco oltre il casello di Prato. Erano quasi le 20, pioveva, Bergamo — reduce da un colloquio, a Firenze, col presidente della Federtennis Galgani, col quale aveva discusso i programmi della trasferta negli Usa per la finale di Davis — era diretto alla sua casa di Santa Margherita. Improvvisamente la sua Mercedes s'è trovata la strada sbarrata da un autotreno che. dalla sua stessa direzione di marcia, stava tentando un'inversione a >u» per tornare verso Firenze. Nella pericolosissima mano vra. il lungo automezzo è giunto ad occupare praticamente tutte e quattro le corsie: l'urto, per Bergamo, è stato inevitabile e violento. La Mercedes s'è schiantata. accartocciandosi sotto il rimorchio, e il povero Bitti e deceduto sul colpo. Altre due auto, con danni mi nori per i passeggeri, sono finite nel mucchio. Soltanto dopo tre ore Bergamo è stato identificato. Nel frattempo 11 conducente dell'autotreno. Pasquale Anatrella, napoletano, in stato di choc, s'era dato alla fuga: la magistratura di Prato ha emesso contro di lui mandato di cattura per omicidio colposo ed omissione di soccorso. Nella serata di ieri l'Anatrella si è costituito a Napoli, su consiglio dell'avvocato Gennaro Fusco. La salma di Bergamo, dopo' gli accertamenti di legge all'obitorio di Prato, è stata trasferita ieri pomeriggio a Santa Margherita, dove Bitti abitava con la madre in via Ralnusso 224. Nativo di Venezia, Bergamo si era trasferito fin da bambino a Genova, con la famiglia. A Genova aveva cominciato a giocare a tennis, fino a diventare, negli Anni Cinquanta, uno dei migliori giocatori italiani, sia in singolare (dove meglio di lui erano soltanto Pietrangeli. Sirola. Gardini. Merlo e Tacchini) sia in doppio, dove con Tacchini aveva più volte tentato invano di spezzare la supremazia di Pietrangeli-Sirola nelle finali dei campionati italiani. Nel '56 era stato riserva in Coppa Davis, poi l'anno dopo aveva smesso l'attività, per riprenderla soltanto qualche anno fa. a livello amatoriale, giocando alcuni tornei di «seconda categorìa». Nel frattempo si era laureato in giurisprudenza e s'era fatto strada nel mondo del lavoro: era divenuto direttore generale della -Vittorio Cauvin». una ditta genovese di import-export, con sede in via XX Settembre. Apprezzato nell'ambiente tennistico per le sue qualità umane e il suo «savoir faire». il 20 maggio 1978 era stato chiamato dalla Federtennis a succedere a Pietrangeli come capitano in Coppa Davis: erano stati gli stessi giocatori, dopo i dissidi con Nicola, a fare il suo nome. Nel nuovo ruolo. Bergamo aveva sofferto le delusioni dello scorso anno, ma quest'anno aveva realizzato il sogno di arrivare — con le vittorie su P0I07 nta. Ungheria e Cecoslovacchia — alla finalissima con gli Stati Uniti, un appuntamento cui il destino ha voluto non tosse presente. affatto, ma su preghiera degli organizzatori del Trofeo Godo, disposti ad anticipare l'orario di effettuazione della finalissima del doppio, crii gli azzurri si erano qualificati battendo la coppia Ramirez-Clerc — pur con la tristezza nel cuore — hanno tenuto fede ali 'impegno. Tanto Panatta quanto Bertolucci sono giunti sul campo del Real Tennis Barcellona con gli occhi ancora arrossati dalle lacrime. E ' stato un incontro senza storta, che gli azzurri hanno vinto rapidamente, col solo pensiero di prendere l'aereo. Risultati: Panatta-Bertolucci (IL) b. Kirmayr-Motta (Bra.) 6-3, 6-4. •
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