Roma: un'altra volta occupata

Roma: un'altra volta occupata Modesta proposta sulla capitale dei comizi e dei cortei Roma: un'altra volta occupata «Il pei dice no alla ciriola a 700 lire». Indubbiamente, un rifiuto intrepido. Il manifesto, a Roma, mercoledì 10 ottobre, convocava quanti si nutrono di pane a sentire il gusto di questo no, dopo corteo da piazza Esedra, davanti alla chiesa dei Santi Apostoli, uno dei migliori siti comiziali del centro storico. Eccellente, per un'occupazione della zona. l'ora prescelta: le 17,30. E non meno buona la scelta del giorno, il mercoledì, in cui risuona anche la parola saggia, colta e virile del Papa nell'udienza ai pellegrini, fissata per le 18,30, famosa per rendere intransitabile Roma. L'udienza del mercoledì, da meridiana, è ora diventata vespertina. La ragione liturgica, secondo alcuni vaticanisti, ne è che. al mattino, diminuiva l'afflusso di visitatori ai Musei Vaticani, con danno sensibile per le finanze del minuscolo ma ecumenico Stato. Mercoledì 10, poche ore prima, una razionale protesta di autotrasportatori aveva già bloccato piazza Venezia e dintorni, con una fila di imponenti autobotti. Ma il crepuscolo è un'ora malsana e a Roma, di sera, la febbre del traffico rompe anche i termometri del paese dei giganti. L'idea del pei, di far combaciare la sua lotta in difesa della sventurata ".Mola (un pane molto mediocre, quasi indifendibile) con l'udienza pontificia, ha provocato uno smisurato incastro di mezzi, un impazientirsi, uno sbranarsi di automi, la cui debole intelligenza non resiste al fascino delliìnbuto. Più di quattro ore è durato l'enorme ingombro, tanto molesto da far dubitare che a proi>ocario»| fossero state le due massime espressioni italiane del bene. Non sembrando sufficiente per un appello alle masse l'aumento della ciriola, il pei ne ha fatto lievitare la grigia pasta con due cherubici sostantii'i — Pensioni e Casa — riuscendo a far colare un magnifico fiume di folla cartellata nell'alveo costituzionale, proprio mentre il Papa filosofava di pace tra gli uomini e di avvenire dei giovani. Ottime cose. Ma a Roma tutto — la vigorosa carica della cavalleria polacca contro la polvere dei montoni della Mancha, il buco sanguinoso della strage repentina in tre o quattro o cinque tessuti familiari e sociali, la scelta di Cristo e il no alla ciriola, la ricorrenza mensile della misteriosa Vertenza Lazio che zampilla dalle fontane barocche del sindacato unitario, l'immediata risposta alle forze eversive e il funerale delle vittime alla presenza del ministro dell'Interno — tutto finisce in madornali orgie e zuffe di macchine impazzite, in rumore e fumo, in sirene e clacson. Il risultato dovrebbe scoraggiare... Ma ormai, da troppo tempo, abbiamo le adunate nel sangue. Su questo grandioso rottame siedono, naufraghi sereni, gli alumbrados del digiuno radicale, pronti a digiunare per qualsiasi cosa: droga, fame, stupro, televisione, Con- Guido C'ero.ietti (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Cristo

Luoghi citati: Roma, Vertenza Lazio