Crollo azzurro con la Jugoslavia

Crollo azzurro con la Jugoslavia Terza sconfitta nei campionati europei di pallavolo a Parigi Crollo azzurro con la Jugoslavia La nostra squadra tradita dalla fatica nel quinto set - Errori tecnici di Carmine Pitterà DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — Se il 3-0 rimediato contro l'Urss giovedì sera poteva essere archiviato come una onorevole sconfitta della squadra azzurra negli -europei, di pallavolo, lo stesso non può dirsi per quella subita dalla Jugoslavia, la terza del girone finale. Questo perché la Jugoslavia, impostasi a Parigi come ia rivelazione dei campionati, è apparsa ieri poco concentrata. Gli slavi, dopo aver ottenuto una immeritata medaglia di bromo 4 anni fa negli -europei, di Belgrado, erano poi praticamente scomparsi dalla scena internazionale sino agli ultimi Giochi del Mediterraneo, riaffermando il loro felice momento con la netta vittoria con la Francia nella gara che valeva la qualificazione per le Olimpiadi. Resta la rabbia per un successo che poteva benissimo essere conquistato prima di arrivare a quel quinto set che invece ha visto il crollo degli azzurri per fiato e lucidità. Una lucidità che stavolta è mancata anche alla panchina, dato che nel quarto set era opportuno fare tirare il fiato, almeno nei posti difensivi, agli schiacciatori (specie Sibani). Ma in questa nazionale è sempre difficile fare piani e stabilire ruoli, dato che il rendimento dei singoli varia troppo da giornata a giornata ed è un vero terno al lotto azzeccare il sestetto migliore. Contro la Jugoslavia il et. Pitterà si è affidato inizialmente agli -eroi, della strenua difesa offerta contro l'Urss, vale a dire Dall'Olio. Lanfranco, Cfrota, Sibani. Borgna e Di Bernardo. Ma l'avversario era cambiato e mutava di conseguenza il rendimento degli azzurri. Rebaudengo s'innervosiva, sbagliando la prima alzata, e doveva lasciare il posto a Dall'Olio, che riscattava la non felice prova offerta con la Francia. Sul finire del set Borgna, ben contrato a muro, veniva sostituito da Negri. La squadra rimontava, ma poi perdeva il set con il minimo scarto per 15-13, in 19 minuti. Ma nel secondo set, il nuovo sestetto incominciava a macinare gioco e punti, con un Lanfranco in vena migliore, un Sibani incontenibile a rete ed un ottimo Di Bernardo mentre Cirota faceva la sua parte nel ruolo più difficile di -centro.. C'era un pizzico di condiscendenza arbitrale verso gli azzurri, quasi a ripagarli di quanto loro tolto nella partita iniziale con la Francia e la Jugoslavia finiva per essere dominata. Era 15-7 in 24 minuti per gli azzurri, che trovavano buoni muri ed ottime combinazioni offensive. Il terzo set cominciava bene: 6-0 per l'Italia, poi la rimonta slava, che operava il sorpasso a quota 9-7. Pitterà agiva bene inserendo Innocenti al posto di Negri, affaticato e nullo a muro. La carica del capitano trasformava la squadra ed ai vantaggi gli azzurri vincevano per 16-14 in 22 minuti. Nel quarto set Pitterà confermava il sestetto con Innocenti, ma il gioco procedeva a sprazzi. Sfuriata slava ed Italia sotto per 5-0, poi travolgente rimonta e 9-6 per gli azzurri. Qui s'inceppava l'attacco azzurro, soprattutto per stanchezza, e la panchina non operava con tempestività: era 15-9 per la Jugoslavia in 20 minuti e la - bella, non aveva poi più storia: un umiliante 15-3 nonostante alcune accademiche sostituzioni e richieste di tempo. Peccato, perché una vittoria avrebbe potuto significare il quinto posto e l'automatica qualificazione per i prossimi -Europei, di Sofia. Un traguardo che, però, potrebbe essere raggiunto stasera nel match di chiusura contro la Cecoslovacchia. Rino Cacioppo Risultati: Jugoslavia-Italia 3-2 (15-13, 7-15, 14-16, 15-9, 15-3). Urss-Cecoslovacchla 3-0.