Libri per le scuole (oltre al giornale)

Libri per le scuole (oltre al giornale) Una iniziativa de La Stampa Libri per le scuole (oltre al giornale) Romanzi, ricerche e manuali che possono integrare il contenuto delle lezioni - Entro lunedì prossimo la scelta del quotidiano Le classi e 1 corsi che possono richiedere i giornali finanziati dalla Regione in Piemonte sono ottomila: le domande arrivate sino a ieri a mezzogiorno in piazza Castello 153 erano 450 (46 istituti), per la maggior parte provenienti da Novara, Cuneo, Alessandria, Plnerolo e da qualche grosso complesso scolastico torinese. I tempi sono strettissimi: entro lunedi, i consigli di classe dovranno indicare 1 giornali preferiti se non vogliono rinunciare ai vantaggi dell'esperimento •giornale a scuola*. Le risposte già pervenute sono per lo più orientate sui quotidiani piemontesi, però con una certa quota di milanesi, soprattutto da parte del Novarese. Sembrano Invece deluse le aspettative della Regione che si riprometteva una rivalutazione della cultura provinciale con una più vasta diffusione delle pubblicazioni locali di informazione: le preferenze in questo settore vanno soprattutto ai settimanali, molte a quelli che si occupano di radio e televisioni e anche una certa percentuale alle riviste specializzate in francobolli. La Regione e gli uffici di informazione istituiti a La Stampa sono intanto sovraccarichi di telefonate per richieste di chiarimenti. Quasi tutti desiderano sapere se alla lettura del giornali in classe si accompagneranno altre iniziative che permettano di usare il giornale con maggior dimestichezza. 1111 ■ 1111111111111 r 1111 ] 111111111111111 f 11111111 ■ 11 Non per tutti è facile Improvvisarsi «maestri» in una materia tanto lontana dalle competenze quanto è la realtà rivissuta dalle cronache in tutte le sue contraddizioni. La novità del giornale in classe, se ha allarmato molti genitori legati al vecchi metodi protettivi («meno mio figlio sa, meno corre pericoli»), è stata accolta con interesse dagli studenti, quasi si trattasse di un'avventura aperta a tutti gli imprevisti. La carta stampata ha sempre avuto per i giovani uno straordinario fascino, anche se oggi molti, più che mezzo di onesta informazione e documento per lo storico di domani, considerano 1 giornali come espressione di una società adulta che essi contestano. Discutere Insieme e confrontare ogni mattina un paio di giornali dovrebbe però spezzare l'incantesimo e favorire un dialogo da cui non possono derivare che stimolanti apporti culturali. Il giornale è uno specchio più o meno fedele della realtà, scritto spesso con 11 linguaggio degli addetti al lavori, ma sempre fonte di messaggi, uno strumento per capire. E curiosamente è proprio questo l'aspetto che i giovani destinatari della Innovazione scolastica sembrano aver colto e che sottolineano nei loro interventi sul problema. Tutti quelli che abbiamo avvicinato hanno infatti dichiarato la loro disponibilità a discutere come parte in causa la materia che 1 giornali offrono, le notizie e quindi le scelte e le interpretazioni delle notizie. Se il giornale verrà verso noi — hanno detto sia alcuni studenti sia alcuni professori — noi andremo verso il giornale, chiedendo che vengano accolte le nostre istanze. Tra cui — lo annotiamo come singolare fatto di costume — la richiesta di «uno spazio maggiore per le cose buone che ci sono accanto alle cattive*. Anche le storie «rosa», fuori moda? Anche le storie rosa, soprattutto le storie rosa (risposta di una terza media). Se alle premesse corrisponderanno i fatti, in Piemonte per i giornali si delinea la possibilità di un nuovo rapporto con 1 loro più giovani lettori — sia pure mediato dagli insegnanti — che sostituirà alla passività dell'abitudine il calore della partecipazione. Una svolta. Ed è proprio uno degli scopi della legge che, per consentire lo sviluppo del discorso avviato dalla lettura in classe, prevede l'opportunità di iniziative di fiancheggiamento. In questo spirito di collaborazione a una riforma che si prospetta assai più complessa di come possa apparire agii inizi, l'Editrice La Stampa ha studiato insieme con alcune tra le più note case editrici la possibilità di offrire alle scuole che scelgano le sue pubblicazioni — La Stampa, Stampa Sera, Tuttolibri — una ricca rosa di libri selezionati con particolare cura, seguendo alcune tematiche, che consentano al docenti di servirsene in appoggio alle lezioni. Sono romanzi di impegno, testi florilegi, trattati e manuali di storia, politica, sociologia, arte, teatro, tecnologia, ecologia, scienze naturali, lingua e dialetto, folclore, dizionari e atlanti. Gli editori prescelti sono Bompiani, Einaudi. Etas libri, Fabbri, Priuli e Verlucca, Utet. Inoltre con la casa Paravia è stato messo a punto un programma di sussidi audiovisivi, diapositive sonorizzate, filmine e cassette con relativi testi per corsi di lingue o su argomenti vari (ambiente, acqua potabile, droga, regioni italiane, storia dell'arte, il giornale, come nasce e come si legge). E' l'inizio di un incontro scuola - giornale - Regione che, si spera, sul filo di una legge esemplare avrà ampi sviluppi. Emblematico appare il fatto che, senza por tempo In mezzo, anche la Regione Lazio ha approvato una legge analoga, limitata ai quotidiani, con una variante per garantire una maggior ricchezza di informazione: la rotazione mensile obbligatoria delle testate nelle classi di uno stesso istituto. Vittoria Sincero

Persone citate: Einaudi, Fabbri, Priuli, Verlucca, Vittoria Sincero

Luoghi citati: Alessandria, Cuneo, Novara, Piemonte, Plnerolo, Regione Lazio