La Confapi chiede al governo un aiuto per la piccola impresa

La Confapi chiede al governo un aiuto per la piccola impresa Assemblea a Roma, presente il ministro Bisaglia La Confapi chiede al governo un aiuto per la piccola impresa ROMA — La crisi delgll Anni 80 impone delle scelte ben precise: riduzione del costo del lavoro; contenimento del deficit pubblico (ormai a quota 40 mila miliardi): ripresa degli investimenti pubblici e privati: lotta all'inflazione. Uscire da queste direttrici, ha detto ieri il ministro dell'Industria Bisaglia. prendendo la parola all'assemblea della Confapi (Confederazione piccola e media industria), equivarrebbe ad innescare un processo Involutivo, forse irreversibile. Per l'anno in corso, ha precisato Bisaglia, ci si attende un tasso di crescita in termini reali superiore al 4 per cento. Purtroppo, la previsione per il 1980 è che il nostro saggio di sviluppo, in assenza di precisi stimoli, cada sotto il 2 per cento, ad un livello, cioè, che certamente non consente una crescita della attività produttiva e della occupazione. -In tutti i Paesi — ha osservato il ministro — viene data la massima priorità alla lotta all'inflazione che è stata accresciuta ultimamente dalla seconda stangata petrolifera, ma le cause del forte rincaro dei prezzi vanno ricercate soprattutto all'interno dei singoli Paesi-. Un'altra conseguenza della crisi economica investirà direttamente l'anno venturo il commercio internazionale, che non supererà quasi certamente un incremento del 4 per cento a causa soprattutto del fatto che tutti i Paesi -premeranno sul pedale dell'export sia per sostenere la domanda interna, sia per ottenere i ricavi valutari necessari per far fronte al caro-petrolio-. In un quadro cosi difficile, l'Italia, per la sua stretta integrazione con l'estero, ne risentirà in modo particolare. Le nostre vendite all'estero, per forza di cose non potranno andare al di là di un incremento del 4 per cento (contro l'i 1 avutosi nel 1978). in linea cioè con l'espansione del commercio mondiale. Ma in questo modo si toglierà un'importante spinta, propulsiva alla nostra economia. E' chiaro, ha concluso Bisaglia. che tutta la manovra del governo dovrà puntare al potenziamento della nostra competitività sui mercati esteri, il ministro ha infine annunciato che entro la fine del mese sarà messa a punto la «relazione sullo stato dell'industria» che dovrà individuare i principali nodi del sistema e segnalare gli impedimenti per l'attuazione della legge sulla ristrutturazione e la riconversione Industriale. Il ruolo della piccola e media impresa è stato rivendicato con forza dal presidente della Confapi. Oiuseppe Spinella, deciso ad aprire con U governo la «vertenza della piccola industria», al fine di ottenere una politica economica che tenga in maggior conto le istanze della categoria. La vertenza riguarderà anche i sindacati, affinché la conflittualità sia riportata a livelli fisiologici ed il sindacato stesso compia un «salto culturale» riconoscendo la peculiarità della piccola impresa. In particolare. Spinella ha sollecitato una puntuale applicazione dell'articolo 40 della Costituzione sul diritto di sciopero. La Confapi, da parte sua' metterà a punto entro breve termine un «progetto Italia» che dovrà definire il ruolo di «parte sociale» della piccola e media impresa per lo sviluppo del Paese, sia in senso politico che industriale. Il «progetto Italia» sarà meglio delineato alla prossima conferenza organizzativa dell'associazione, prevista per la fine di novembre. e. p.

Persone citate: Bisaglia, Spinella

Luoghi citati: Italia, Roma