Forse l'inchiesta su Sindona passerà da Roma a Palermo di Francesco Santini

Forse l'inchiesta su Sindona passerà da Roma a Palermo Lo hanno sollecitato i difensori di Spatola Forse l'inchiesta su Sindona passerà da Roma a Palermo Un funzionario: «La famiglia dell'arrestato è molto nota nella zona di Brooklyn» - Emergono storie legate a sequestri di persona DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — L'affare Sindona si avvia a diventare l'ultimo «caso» palermitano. I difensori di Vincenzo Spatola 'messaggero con credenziali-, sollecitano al giudice Imposimato il trasferimento dell'Istruttoria dalla capitale dell'isola e dichiarano: 'Non c'è dubbio che il magistrato romano debba cedere l'inchiesta: la legge, in proposito, per un reato commesso all'estero, parla chiaro-. Affermano che la competenza è della magistratura palermitana e l'avv. Cristoforo Pileccia aggiunge: -Non so che cosa c'è dietro la scomparsa di Sindona, certo è che Vincenzo Spatola è coinvolto in un caso più grande di lui.. Dice del suo assistito: -Un giovane ingenuo, una leggerezza molto grossolana quella di portare la lettera a Roma ma Vincenzo è fuori da qualsiasi sospetto. Mai ha conosciuto Sindona, mai è stato coinvolto in avventure giudiziarie-. L'avvocato è deciso: 'Come si fa — si domanda — ad accusarlo di concorso nel sequestro quando la stessa autorità americana dichiara che, allo stato dei fatti, Sindona è soltanto "irreperibile"?-. Una personalità «scolorita» quella tratteggiata dal legale, in netto contrasto con quanto affermano alla polizia e alla Guardia di Finanza, all'avvio dell'indagine patrimoniale sugli Spatola. L'inchiesta parte dall'.orgia degli appalti- ma non si ferma ai cantieri dello «Sperone» o ai lavori del quartiere Monte Grappa. La ricerca è più ampia: Palermo ha. in questi mesi, molte aziende in difficoltà. Ci sono, in previsione, lavori pubblici per centinaia di miliardi e molti sono gli aspiranti. Per aggiudicarsi le commesse, luiprenditoria e politica s'intrecciano -collusioni sotterranee o sfrontate- avanzano in primo piano. Dicono alla Criminalpol di Vincenzo Spatola: «Si è presentato allo studio Guzzi con le credenziali perché si è creduto intoccabile-. Si cercano i legami, si avanzano Ipotesi. Di certo, Vincenzo Spatola, costruttore edile con 700 operai, arrivando in via della Scrofa sapeva che non sarebbe stato arrestato. E' andata in modo diverso e ora un anello «importante» nel caso del banchiere di Patti si è spezzato, l'indagine torna a Palermo, all'unico punto fermo del dossier: il nome degli Spatola. Per il dott. Contrada, responsabile della Criminalpol palermitana, il ruolo di Vincenzo Spatola va inquadrato -in un contesto più ampio-. La Squadra Mobile e la Guardia di Finanza conduco¬ no un'indagine a tappeto sull'attività del potente costruttore e su quella di suo fratello, Rosario, rientrato ieri sera da Roma. L'attenzione degli inquirenti è puntata sull'impresa «Spatola - Inzerillo - Gambino» che è una delle più note in città. Tra i soci, il nome osservato con più cura, è quello di Salvatore Inzerillo. La sua firma fu trovata su alcuni assegni nelle tasche del boss Giuseppe Di Cristina, il giorno della sua morte. Due assegni, da dieci milioni ciascuno, facevano parte di un giro colossale di denaro (tre miliardi e mezzo) che gli investigatori imputano al riciclaggio dei sequestri di persona. Di Cristina fu ucciso, in via Leonardo da Vinci, proprio nella zona dell'Uditore, dove più noto è il nome degli Spatola. Collegamenti, intrecci, analogie. L'indagine della Criminalpol è a buon punto ma il funzionario che dirige l'ufficio dichiara: «Le nostre ricerche vanno avanti a piccoli passi ». Da Palermo a Brooklyn, negli Stati Uniti, dove sono stati spediti i primi messaggi dalla «prigione» di Sindona. Dice un funzionario: 'Il nome degli Spatola, quelli dei Gambino e degli Inzerillo a Brooklyn ricorrono con grande frequenza: sono i padroni della zona-. E l'ingenuità di Vincenzo Spatola? 'Nessuna ingenuità, si sentiva molto sicuro: doveva trattare. Altrimenti avrebbe spedito nella capitale uno dei suoi dipendenti-. Ma gli Spatola, nelle cose di un certo interesse, vanno sempre di persona. Ieri è rientrato dalla capitale Rosario, il capofamiglia. E' stato a Roma per ritirare i verbali degli interrogatori di Vincenzo e consegnarli agli avvocati palermitani: Orazio Campo e Cristoforo Fileccia. Francesco Santini