Quando arrivarono gl'inglesi

Quando arrivarono gl'inglesi Quando arrivarono gl'inglesi PRATO — Agli Inizi di luglio un gruppetto di inglesi è giunto in questa città e si è meravigliato di due cose: della modernità degli impianti Industriali e del prezzi bassi di certi prodotti. Tornati in Gran Bretagna hanno raggruppato altri Imprenditori tessili ed hanno interessato del problema, anzi del «caso Italiano», la loro associazione di categoria. Quest'ultima ha preso la palla al balzo, qualcuno dice per manovre non molto chiare da parte di alcuni e di non tutti gli industriali Inglesi, e si è rivolte alla Cee cui ha consegnato l'atto di accusa contro Prato. L'Industria toscana è stata additate quale responsabile di azioni di dumping (concorrenza sleale sul mercati esteri, con prezzi più bassi rispetto a quelli attuati nel Paese dove lavora), grazie al fatto che riceverebbe consistenti aiuti dallo Stato. Una delegazione Cee ha esaminato il fenòmeno in loco ed è giunte alla conclusione che le accuse Inglesi non hanno fondamento, anche perche certe aziende pratesi esportano soltanto e la tesi del dumping non ha senso. La proteste di Londra è stata respintePerche queste guerriglia tra due Paesi che vivono e collaborano all'interno della Cee? La faccenda ha anche un aspetto strano in quanto gli Inglesi non possono competere con Prato: I prodotti sono differenti, anche se a distanza possono darsi fastidio, sui vari mercati. Tra le altre cose gli stessi Italiani sono forti acquirenti di loro tessuti, di alto pregio. Forse la spiegazione più chiara è quella che ci ha fornito Massimo Coen, presidente della Camera di commercio Italiana per la Gran Bretagna: «GII inglesi hanno impianti industriali vecchi e ciò è dovuto soprattutto alla politica la boriste che ha fatto si che gli Imprenditori inglesi, strozzati dalle tesse, si trovassero ad avere pochi soldi per comprare telai moderni. Inoltre non bisogna sottovalutare Il timore di nazionalizza-' zioni, timore che ha come primo effetto quello di bloccare le nuove iniziative imprenditoriali». A questo si deve aggiungere un'altra considerazione: nel settore tessile inglese sono impiegati molti operai del Terzo mondo, non specializzati, comunque non In grado di competere, per esperienza, con la manodopera italiana, senza dubbio molto preparate. p.m.fas

Persone citate: Coen

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Prato