Politici dalla luce rossa

Politici dalla luce rossa Politici dalla luce rossa e se i protagonisti sono sempre riconoscibili. Vi immaginate come sarebbe stata più semplice e meno dolorosa per tanti onesti ingiustamente coinvolti la vicenda Lockheed? La casa americana, per pagare le tangenti sull'acquisto dei suoi aerei avrebbe consultato l'elenco dei funzionari dalla luce rossa e ami li avrebbe facilmente riconosciuti per la lampadina applicata alla loro giacca. Questo accorgimento non avrebbe evitato l'uso delle bustarelle, ma l'avrebbe incanalato, come dire?, in una attività istituzionale. Il processo Lockheed si sarebbe potuto evitare, bastava avvertire gli uomini dalla luce rossa che la loro attività, qualora avesse recato serio pregiudizio allo Stato tollerante, sarebbe stata punita con la prigione. Ognuno avrebbe fatto i suoi calcoli Si obietterà che non tutti avrebbero accettato di essere schedati con la luce rossa, preferendo piuttosto di convertirsi alla vita onesta. Certo, la luce rossa estesa alla politica (a differenza Fantacronache di Stefano Reggiani Noi ammiriamo il ministro dello Spettacolo Bernardo D'Arezzo per la sua coerenza onomastica. Anche per non tradire il suo nome s'è legato fin dagli inizi politici alla corrente fanfaniana. E' come se ci fosse un Di Pesaro forlaniano e un Di Trento seguace di Piccoli Sono particolari che contano in un mondo poco sensibile alle finezze e all'immaginazione. Non ci stupisce che il ministro sia anche, come dicono, incline alla poesia e all'epigramma affettuoso. E' possibile che un uomo cosi sia stato frainteso in alcune sue recenti dichiarazioni. Si dice che voglia intraprendere una crociata contro la pornografia e mettere una tassa sui cinema dalla luce rossa, una tassa sul vizio. E' chiaro che il ministro non vuole colpire le strutture economiche del cinema, né attentare alla libertà degli spettatori maggiorenni, che possono usare privatamente il sussidio scolorito della pornografia. Il ministro non è un censore, chi lo conosce ne è convinto. Probabilmente, pensando alla pornografia, alle tasse sul vizio, alle luci rosse, il ministro meditava, per antica abitudine, sulla politica. Ci pare di cogliere nelle sue parole, oltre la polemica contingente, alcune indicazioni politiche che potrebbero prestarsi a chiarire la situazione italiana e la moralità pubblica. 1) Bisogna istituire i politici e gli amministratori dalla luce rossa. Gli uomini pubblici disponibili allo scandalo e capaci di fare cose poco pulite (qualcuno purtroppo ce n'è ancora) dovrebbero iscriversi in un apposito albo ed essere muniti di luce rossa. Gli scandali in sé sono un male relativo, se avvengono alla luce del sole della pornografia) può restringere il campo della licenziosità professionale. 2) La tassa sul vizio come incentivo alla virtù.. L'esperienza italiana dimostra che una tassa applicata ad un bene privato fa sparire quel bene. I professionisti che dovrebbero pagare al fisco altissime imposte possono dimostrare facilmente nella dichiarazione dei redditi di essere poveri La loro ricchezza presunta, nel momento in cui viene tassata, svanisce. Cosi accadrebbe dei vizi (non parliamo qui della pornografia che è solo una debolezza di guardoni). I vizi politici, una volta tassati sparirebbero. La lentezza burocratica, l'assenteismo parlamentare, la pratica clientelare se fossero tassati sparirebbero con presumibile vantaggio della comunità. 3) Affidare gli sperperi al capitale privato. Per esempio, si vuole costruire Gioia Tauro e ci sono alcuni politici e amministratori locali che tempestano per avere l'inutile centro siderurgico. Lo Stato accetta, solo a patto che le spese di installazione e di costruzione siano a carico personale di coloro che caldeggiano la spesa. Se uno vede nel centro di Gioia Tauro un grande affare, sarà disposto a guadagnarci di persona, finanziandolo (anche chi desidera soltanto assistere allo spettacolo osceno di una piana fertile trasformata in un cantiere abbandonato si paghi il suo piacere di guardone infrastnitturale). Altre indicazioni politiche si potrebbero trarre dai propositi fraintesi del ministro D'Arezzo. Per dire come, superati i confini dello spettacolo, tutto diventi più chiaro e comprensibile: luci rosse, vizi e tasse.

Persone citate: Bernardo D'arezzo, D'arezzo, Di Pesaro, Di Trento, Stefano Reggiani

Luoghi citati: Gioia Tauro