Arrestato il «postino» di Francesco Santini

Arrestato il «postino» Arrestato il «postino» (Segue dalla l'pagina) -Credevo fosse la guardia di finanza. Era la polizia: una perquisizione attenta, senza rovinare troppo la casa-. Sono andati poi negli uffici dell'impresa che occupa, con molti impiegati, il sotterraneo dello stabile. La meteora degli Spatola non ha più di 20 anni. Erano muratori. Si sono fatti da soli e nella borgata Uditore il loro nome desta soggezione e rispetto. Di Vincenzo, la moglie di Rosario dice: «Afio cognato ha fatto pochi studi: si è fermato alla terza media poi ha cominciato a costruire con mio marito-. Il capofamiglia è appunto Rosario. Lavori dappertutto: cantieri al quartiere Petrazzi. che è al limite dell'Uditore e al Montegrappa. nella zona della nuova università. Ma anche appalti di maggior prestigio. Amicizie politiche? La signora Spatola risponde con candore: -Le amicizie politiche, in Sicilia, non danno appalti-. E Sindona? -Sindona, sì l'ho sentito nominare ma in televisione, come tutti gli italiani, altro non ho da dire-. I primi appalti sono arrivati con il finanziamento della Cassa di Risparmio ma all'istituto di credito i funzionari dichiarano: «Quando gli imprenditori mostrano professionalità, non neghiamo-l'aiuto-. Qualcosa di più viene dalla polizia. Il fascicolo di Vincenzo Spatola ha un'unica cartella: contiene una contravvenzione per eccesso di velocità. Nient'altro. Ma degli Spatola dicono «dei contatti oltre oceano- e c'è chi attribuisce loro un -buon rapporto- con il clan italo-americano che fu di Charles Gambino. «boss dei bosses» sino alla morte. Rosario, il capofamiglia, minimizza: -Per mio fratello — dichiara — c'è un equivoco. Sono certo al mille per mille che Vincenzo in questa storta non c'entra-. Di più non aggiunge e anche il terzo degli Spatola. Antonino. 25 anni, resta muto: -Rivolgetevi a Rosario, io non so nulla-. I funzionari della questura che ieri hanno informato il ministro Rognoni ritengono, al contrario, che con i messaggi del finanziere di Patti portati nella capitale da Vincenzo Spatola uno spiraglio si sia aperto sulla scomparsa di Sindona. -Il più vasto affare di mafia di questi ultimi anni — dice il capo della Criminalpol — toma a Palermo dagli Stati Uniti, staremo a vedere-. Gli accertamenti si susseguono. Tra l'Uditore e il quartiere di Bellalanto le perquisizioni vanno avanti. La polizia si è presentata anche in casa di Rosario Di Maggio, un vecchio boss, rispettatissimo personaggio, nome di spicco nel processo alla nuova mafia, ricordato come «istruttoria dei 114», dal numero degli imputati. Rosario Di Maggio è legato agli Spatola. Un'antica amicizia. Alla vista della polizia l'anziano capomafia si è lasciato andare a un malore. E' svenuto, proprio come la madre di Vincenzo Spatola. Suo padre. Salvatore, 71 anni compiuti sabato scorso, ora non vuol più uscire dallo stabile al n. 53 di viale Beato Angelico. « Questo palazzo che è stato costruito dai miei figli — dice — ora mi dà vergogna: so. però, che Vincenzo è innocente e riuscirà a dimostrarlo-. Francesco Santini

Luoghi citati: Palermo, Patti, Sicilia, Stati Uniti