Ma il vero obiettivo non è l'eurocomunismo di Frane Barbieri
Ma il vero obiettivo non è l'eurocomunismo Ma il vero obiettivo non è l'eurocomunismo Lo schivo Berlinguer è diventato all'improvviso un grande viaggiatore. Ha intrapreso una tournée che dopo le prime due tappe iberiche lo porterà in Grecia per terminare poi nella Scandinavia. Un viaggio per così dire ai margini del Continente, il quale però ha il futuro dell'Europa come tema centrale. Berlinguer si è mosso all'insegna del -nuovo internazionalismo- piuttosto che in funzione di un rilancio eurocomunista. Per certi versi si tratta di un concetto sostitutivo e per certi altri anche integrativo dell'eurocomunismo. Il -nuovo internazionalismo- è stato già trattato dal capo del pei nella sua relazione all'ultimo congresso della primavera scorsa. Era parso, in quel momento, come un recipiente ecumenico per tutte le sinistre, raccolte su iniziativa dei comunisti, nucleo mo¬ tore del progresso. Nel quadro ecumenico di Berlinguer incontravamo di nuovo sfumata la linea discriminante fra un nuovo concetto democratico del comunismo e quello autoritario, tradizionale, l'unico realmente applicato. Le differenze fra eurocomunismo e sovietismo si trovavano storicamente -obiettivizsate- cosi da apparire un'altra volta come due varianti di una stessa strategia, mirante ad un unico fine. I tratti di questa visione ecumenica e pancomunista sono rimasti tuttora sullo sfondo della missione internazionale di Berlinguer: dimostrare che Cunhal e Carrillo non sono poi nemmeno tanto diversi, dichiarare che i partiti comu- Frane Barbieri (Continua a pagina 2 in prima colonna)
Persone citate: Berlinguer, Carrillo, Cunhal
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