Libertini polemico con la Sip «Il suo deficit non è fondato» di Emilio Pucci

Libertini polemico con la Sip «Il suo deficit non è fondato» Il senatore comunista interviene sul caro-telefono Libertini polemico con la Sip «Il suo deficit non è fondato» «Il governo comunque decida gli aumenti e se ne assuma le responsabilità» - Il partito socialista contrario al rincaro della bolletta - La posizione della democrazia cristiana ROMA — I comunisti sollecitano un esame approfondito del bilancio Sip prima di far passare il rincaro della bolletta del telefono (mediamente il 25 per cento oltre al raddoppio dei costi di allacciamento e della telefonata urbana da posto pubblico). Il governo, comunque, se lo ritiene opportuno, «decida gli aumenti e se ne assuma le responsabilità: La posizione del pei in merito alla questione del caro-telefono è stata illustrata ieri dal senatore Lucio Libertini alla Commissione Lavori Pubblici e Telecomunicazioni che ha ripreso il dibattito sulla relazione del ministro Vittorino Colombo, favorevole ad un immediato adeguamento delle tariffe. Per oggi è attesa la replica del ministro. Libertini è dell'idea che, a norma dell'articolo 50 del regolamento, sia inviata all'assemblea di Palazzo Madama una documentazione sulla materia, per un'ulteriore verifica. Nel lungo e polemico intervento, il senatore comunista ha innanzitutto contestato che il suo partito voglia bloccare l'aumento e gli investimenti della Sip. 'Non vi è dissenso —ha precisato Libertini —sulla esigenza che i costi del servizio telefonico vengano sostenuti dall'utente senza essere scaricati sulla collettività, nonché sul ruolo trainante degli investimenti nel settore delle telecomunicazioni». Quel che non convince il pei sono i conti dell'azienda telefonica: 'Non si può passarci in soli dieci mesi, dal pareggio del bilancio a un deficit che oscilla, come ha detto Vittorino Colombo, niente meno che dai 430 ai 600 miliardi; mentre agli azionisti si distribuiscono 160 miliardi di azioni gratuite». Le dichiarazioni del ministro non hanno finora dissi- pato questi «dubbi inquietanti». A detta di Libertini, sulla base dei dati finora forniti, «il deficit della Sip non è fondato», pur apparendo evidente che «la situazione della società non è finanziariamente florida». Da qui la richiesta del comunisti di un ulteriore approfondimento e di far slittare qualsiasi decisione circa l'inasprimento delle tariffe. Il pei, in pratica, vuol sapere una volta per tutte se non vi siano -fattori occulti» che alimentano il dissesto denunciato. Liberti ni si è anche chiesto se «sia giustificata l'intensa pubblicità svolta dalla Sip, perlomeno singolare, trattandosi di un servizio pubblico svolto in condizioni di monopolio, la cui entità finisce con lo scaricarsi sui costi e quindi sull'utenza». Il presidente della commissione, Tanga, prendendo la parola subito dopo il senatore comunista, ha dichiarato la sua piena disponibilità per avviare le procedure previste dal regolamento per gli approfondimenti che possono emergere da una indagine conoscitiva. Le tesi di Libertini sono state invece duramente contestate dal democristiano Ferrari-Aggradl, il quale ha rilevato che la questione tariffa¬ ria si inserisce nel quadro più vasto della rigorosa svolta di politica economica decisa dal governo. Occorre evitare, ha aggiunto, «un continuo rinvio delle decisioni in tale materia, tanto più che il settore della telefonia esercita un ruolo trainante nell'intero comparto economico, consentendo di alimentare un cospicuo flusso di investimenti con positivi effetti occupazionali». , Ferrari-Aggradi ha poi rilevato che l'andamento del processo inflazionistico e l'aumento subito dal costo del denaro sono fattori obiettivi che incidono sui conti economici della Sip. A suo giudizio, perciò, «il governo deve assumersi la responsabilità di decisioni impopolari, giacché non si può rimanere in una situazione di estrema incertezza». La posizione democristiana è stata però criticata anche dal psi. Per il senatore Roberto Spano, fino a questo momento il dibattito in Commissione non ha determinato una sufficiente chiarezza rispetto alla reale situazione finanziaria della Sip. I socialisti si sono dichiarati contrari agli aumenti della bolletta Sip. Emilio Pucci

Persone citate: Libertini, Lucio Libertini, Roberto Spano, Tanga, Vittorino Colombo

Luoghi citati: Roma