Dichiarano guerra a un carico nucleare sabotando porto e ferrovia a Cherbourg di Paolo Patruno

Dichiarano guerra a un carico nucleare sabotando porto e ferrovia a Cherbourg Gli ecologisti contro sette containers di scorie giapponesi Dichiarano guerra a un carico nucleare sabotando porto e ferrovia a Cherbourg DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Incidenti e sabotaggi hanno accompagnato ieri le operazioni di scarico nel porto di Cherbourg del «cargo» inglese «Pacific Fisher». che trasportava dal Giappone sette containers di scorie radioattive destinate alla centrale francese di La Hague. Un migliaio di manifestanti (naturalmente di fede ecologica) sono penetrati nel recinto del porto e un commando ha sabotato durante la notte una delle enor- mi gru adibite allo scarico dei cassoni blindati. Le operazioni di trasbordo sono state cosi rallentate e parzialmente interrotte per alcune ore. Ma quando il carico dei residui radioattivi è stato alfine trasferito su un treno speciale per La Hague. il servizio di sicurezza si è accorto che una sessantina di metri di binari ferroviari erano stati divelti. Anche in questo caso il guasto è stato riparato in poche ore. ma la marcia del primo coni voglio (con quattro «containers» di materiale radioattivo) è stata ancora ritardata da improvvisati sit-in lungo la j strada ferrata compiuti da j gruppi di manifestanti. Successivamente, nel poj meriggio, altri ecologisti hanj no proseguito l'opera di danneggiamento su un tratto della ferrovia, che è stata bloccata completamente perché i dimostranti sono riusciti a far deragliare un vagone. Secondo la polizia, che ha sgomberato le centinaia di manifestanti, occorreranno alcune ore per riattivare la ferrovia. Intanto il convoglio che trasporta gli ultimi tre «containers» radioattivi è rimasto bloccato all'interno del porto. Per il momento non si sono registrati scontri violenti con la polizia, come era avvenuto in gennaio in occasione del primo scalo compiuto a Cherbourg dal «Pacific Fisher». Quella volta cinquemila manifestanti avevano cercato d'opporsi con la forza alla discarica del materiale nucleare proveniente dalle centrali giapponesi e diretto nella fabbrica di Le Hague. sopranno¬ minata dagli ecologi la «pattumiera atomica», in quanto destinata a «trattare» le scorie radioattive provenienti da diversi Paesi dell'Europa e dell'Asia. La manifestazione di ieri dimostra in ogni caso che i «verdi» (come sono definiti gli ecologi), appoggiati dai sindacati e dai partiti d'opposizione, sono decisi a continuare in ogni modo la loro campagna contro la centrale di Le Hague e il suo progettato ampliamento. Inoltre la loro «crociata» ha come scopo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica francese dinanzi ai rischi e alle incognite della scelta nucleare abbracciata risolutamente dal governo. La campagna anti-atomo ha registrato in effetti un nuovo episodio nei giorni scorsi quando i sindacati hanno denunciato la comparsa di «fessure» nei serbatoi delle centrali atomiche di Tricastin e di Gravelines. Paolo Patruno

Persone citate: Fisher, Hague

Luoghi citati: Asia, Cherbourg, Europa, Giappone, Parigi