Gli Usa studiano nuove strategie

Gli Usa studiano nuove strategie Documento segreto del Pentagono Gli Usa studiano nuove strategie Per la difesa della Nato e dell'Asia intenderebbero abbandonare il principio del «pendolo» - Possibile riarmo della Cina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Per 25 anni gli Stati Uniti hanno basato la loro strategia in caso di un terzo conflitto mondiale sul principio del «pendolo», cioè dello spostamento delle loro forze dall'Asia all'Europa, per dare la precedenza alla difesa della Nato. Ma tale strategia è adesso sotto esame, a causa di due sviluppi imprevedibili un quarto di secolo fa: la tremenda espansione della potenza navale sovietica e l'urgenza della difesa dei pozzi e delle rotte petrolifere del Golfo Persico. Il principio del «pendolo» dovrà perciò essere sostituito da uno o più altri, quasi certamente da quello del riarmo della Cina in Asia e della simultanea creazione di una «flotta arabica» Usa. Queste rivelazioni sono contenute (e le conclusioni adombrate) in un documento segreto del Pentagono giunto nelle mani del New York Times. Il documento, la cui pubblicazione coincide con la polemica sull'installazione di ,572 nuovi missili Pershing e Cruise in Europa per controbilanciare gli SS-20 sovietici, era stato approvato dai partners dell'America nell'Alleanza Atlantica all'epoca •della guerra di Corea, e poi ancora subito prima e subito dopo il disimpegno Usa dal Vietnam. Esso è potenzialmente esplosivo : nel momento in cui il leader sovietico Breznev propone lo status quo, rivela infatti che l'Europa gode di una protezione solo parziale. Il documento precisa che in caso di un terzo conflitto mondiale portaerei, navi anfibie, divisioni di marines e di fanteria e B-52 verrebbero rapidamente spostati dall'Asia all'Europa. -Rinunciare al principio del pendolo senza un corrispettivo — dice il documento — significherebbe abbandonare la Nato a se stessa-. D'altra parte mantenerlo in vigore significherebbe «rinunciare in partenza alla difesa degli alleati asiatici-. Questi ultimi, sottolinea il documento, sono già insospettiti dal ritiro Usa dal Vietnam, e dal desiderio americano di ritirare le forze di terra dalla Corea. Di conseguenza, occorrono dei «correttici». Le ipotesi ventilate, ma non sviscerate dal documento, sono il rafforzamento della Cina e la creazione di una flotta del Golfo Persico. Esso ricorda che negli ultimi dieci anni la forza navale americana si è numericamente, se non qualitativamente, dimezzata. E' significativo che. dieci giorni fa, in risposta al rifiuto dell'Urss di smantellare la sua brigata d'assalto di stanza a Cuba, il presidente Carter abbia annunciato l'invio del ministro della Difesa Brown a Pechino entro la fine dell'anno, e la formazione di un «comando d'intervento rapidobasato negli Usa. oltre a quella di nuovi squadroni navali per i mari arabici. Interpellati dai giornalisti, i portavoce del Pentagono hanno fatto capire che, nella revisione della strategia, giocheranno un ruolo importante l'approvazione o meno della Nato del progetto dei 572 Pershing e Cruise. e la decisione del presidente Carter di produrre o no la bomba N o al neutrone. Da soli, questi due elementi ripristinerebbero l'equilibrio strategico con l'Urss in Europa, rendendo meno importante il principio del «pendolo». Quest'ultimo potrebbe restare parzialmente in vigore, e il riarmo della Cina potrebbe essere più limitato. Il mese prossimo Brown intende discutere di tutte queste eventualità in Giappone, dove si recherà in visita ufficiale La revisione del documento, cosi come l'insistenza degli Stati Uniti sull'introduzione dei Pershing e dei Cruise in Europa, è scaturita dalle proposte di Breznev, che a parere' del Pentagono nascondono la volontà di tenere la Nato in posizione di debolezza. Il Dipartimento di Stato confida che i suoi piani vengano approvati dall'Alleanza Atlantica alla conferenza dei ministri della Difesa a Bruxelles a metà dicembre. e. c.

Persone citate: Breznev, Brown, Cruise