Rivera, si accomodi in tipografia di Giovanni Arpino

Rivera, si accomodi in tipografia Rivera, si accomodi in tipografia Alla «Domenica sportiva», dal profondo delle sue ondulazioni ben pettinate, Giovannino Rivera, vicepresidente milanista, ha impartito una lezione di giornalismo. Aveva strigliato i suoi Novellino e Antonelli pubblicamente, ma — precisa — suggerendo ai »giovani» cronisti, accorsi ad intervistarlo, di usare titoli appropriati, di moderare i termini, di collocare gli articoli in un certo modo. Dal •tocco in più» al •consiglio in più». Magari avessimo un Rivera in tipografia. Certamente la pagina sportiva — nostra e altrui — sarebbe sovranamente bella. Dopotutto noi badiamo ai congiuntivi più che alla cravatta e al taglio delle basette, e quindi un titolista di grido troverebbe spazio. Certo non con stipendio da vicepresi¬ dente. E certo dovendo prestare attenzione, lui Rivera, non a se stesso, ma agli altri prò-, tagcnisti. Ci riuscirebbe? Lui che. ancora oggi, non si rende conto di dover il novanta per cento della celebrità soltanto ai fogli sportivi? Ma questa è la vita, bisogna subire e mangiarsi la lingua, come ha fatto Beppe Viola sul video. C'era una volta un famóso allenatore, Luis Carniglia, che divideva le confessioni in «oflcial» (partita buona) o in «para amigos. (partita schifa, sbatto via tutti,'. Mi dicono che Felice Colombo, magnifico presidente rossonero. in un «para amigos» abbia versato rabbie per il suo Rivera, cosi saccente. Vedremo cosa uscirà dall'uovo di Colombo. Giovanni Arpino

Persone citate: Antonelli, Beppe Viola, Felice Colombo, Giovannino Rivera, Luis Carniglia, Rivera