Fa freddo, manca gasolio e il governo non risponde
Fa freddo, manca gasolio e il governo non risponde Sul fronte dei rifornimenti solo brutte notizie Fa freddo, manca gasolio e il governo non risponde L'appello del sindaco è rimasto finora inascoltato a Roma - L'Assopetroli: «Non sappiamo più che cosa fare» Tutto tace sul fronte del rifornimenti di gasolio, mentre i giorni trascorrono e si avvicina 11 fatidico 15 ottobre. Da Roma nessuna risposta all'appello del sindaco di Torino. Novelli aveva detto: -Il ministro dell'Interno Rognoni ha promesso di sollecitare l'attenzione del ministro dell'Industria Bisaglia. irraggiungibile per telefono da noi, e anche del presidente del Consiglio Cossiga. La carenza di gasolio a Torino è grave. Urgono provvedimenti. Attendiamo una risposta'. Doveva arrivare «entro 24 ore*, poi trasformate in >48 ore*, perché 11 fine settimana potesse consentire una doverosa pausa di riflessione. Ma è evidente che la riflessione del governo continua. Le 48 ore sono scadute senza alcuna risposta. Alle 20,30 di ieri sera Novelli aveva ricevuto soltanto un avviso: «// ministro àegll'Interno si farà vivo, telefonerà*. A Torino intanto il tempo è più freddo e nelle case e negli uffici pochi resistono alla tentazione del tepore di una stufa elettrica: •Dieci aziende di grossisti distributori di piccole e grandi dimensioni — denuncia il geom. Giorgio Gatti dell'Assopetroli — sono ormai allo stremo: hanno soltanto il 10-15 per cento del reale fabbisogno. Impossibile eseguire le consegne di gasolio nel rispetto delle necessità dell'utenza. Non sappiamo più che fare*. Se l'Agip e la Ip, compagnie di bandiera, riforniscono *al cento per cento*, le altre società petrolifere non fanno altrettanto. Dichiara Gatti: «La Esso consegna a Torino soltanto il 70 per cento delle quantità rispetto allo scorso anno, mentre aveva promesso, sul piano nazionale, forniture pari all'84 per cento. La Chevron ha ridotto le consegne ai propri distributori "colorati" (cioè contrassegnati dal marchio) al 40-60 per cento del fabbisogno. Ha già anche avvertito che la percentuale diminuirà ancora fino al 31 dicembre: dal 1" gennaio poi non darà neppure più una goccia. Lo ha comunicato la compagnia, tramite un fun zionario, direttamente alle aziende*. Molti guai Ma i guai peggiori derivano dalla mancanza di una sicu rezza: « Non conosciamo — sostiene Gatti — t programmi presentati al ministro dell'Industria e non siamo perciò in grado di controllare come nel caso della Esso, se le promesse sono o no mantenute. Inoltre, nessun grossista distributore di combustibile ha la possibilità di fare un programma: si lavora con una "quota giornaliera "; oggi ti dicono "Venga a ritirare tot autotreni", domani non ti dicono nulla: nessuno sa quale fornitura potrà avere da un giorno all'altro. Si vive alla giornata*. Sono le tensioni che favoriscono la nascita del «mercato nero». Gatti smentisce che il fenomeno esista: «Se qualcuno riceve offerte di gasolio a prezzo di borsa nera, ce lo denunci*. Ribadisce anche i prezzi fissati dal Cip, perché l'utente possa controllare: «// gasolio costa un minimo di 204,01 più Iva (14 per cento), cioè 232,57 lire il litro per quantitativi minimi fino a 2 mila litri e un massimo di 207,44 più Iva, cioè 236,48 lire il litro per quantità superiori Eppure, strisciante e subdolo, il triste fenomeno della speculazione sta inserendosi sul mercato. Se ne hanno esempi in provincia e nell'immediata cintura torinese, protetti dall'omertà e dalla paura di chi ha voluto comprare gasolio a qualsiasi prezzo pur di non restare con i termosifoni spenti. Pare che ne siano vittime soprattutto i proprietari di ville o case con pochi alloggi, quindi con scarso potere contrattuale con le aziende rlfornitrlci. In città anche qualche amministratore di stabile avrebbe già ricevuto offerte di 'gasolio a prezzo rincarato di 40-50 lire*, ma nessuno rischia un acquisto che non sarebbe poi ratificato dall'as¬ semblea del condomini. Chi ha ancora 1 serbatoi vuoti spera che qualcosa cambi. «Afa anche le speranze si esauriscono — sostiene 11 vicepresidente nazionale dell'Associazione amministratori, Laratti — alcuni grossisti avevano promesso consegne in settimana, non le hanno fatte, addirittura non si fanno più trovare al telefono. Chi è fortunato prevede un piccolo rifornimento verso la fine del mese*. A Torino ai distributori arrivavano l'anno scorso da 150 a 200 autotreni di gasolio al giorno. 'Adesso — precisa Gatti — siamo intorno ai cento autotreni giornalieri, circa la metà. Nessuno può fare miracoli*. Simonetta Conti
Persone citate: Bisaglia, Gatti, Giorgio Gatti, Laratti, Novelli, Rognoni, Simonetta Conti
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