«Sono cattolico e omosessuale»

«Sono cattolico e omosessuale» «Sono cattolico e omosessuale» Una lettera di un ragazzo, uno sfogo e un appello. Il problema è grande e delicato, il discorso del Papa in America l'ha reso drammaticamente attuale. Non si può risolvere, è ovvio, con la pubblicazione di una lettera; né con gli eventuali interventi che questa potrà suscitare. Ma riteniamo sia utile parlarne, umilmente, come umile è il tono di chi scrive. Sono un ragazzo cattolico omosessuale, premetto che non uso cosmetici e non indosso abiti femminili. Conduco una vita di lavoro, amo la pittura e la musica e sono di carattere piuttosto riservato. Cerco di osservare il più possibile i comandamenti di Gesù Cristo. Recentemente Giovanni Paolo II, durante ii suo viaggio in America, ha riconfermato la condanna dell'omosessualità già espressa da Paolo VI. Sono profondamente triste per questa condanna così radicale e senza speranza. Ho fatto sforzi sovrumani per vincere la mia omosessualità nata con i primi desideri dell'adolescenza, quindi non depravata ricerca di nuovi e diversi piaceri; ma è stato inutile. Per essere in grazia di Dio dorrei perciò stravolgere la mia più intima natura e vivere una vita sessuale che mi ripugna, oppure ignorare d'avere un sesso. Forse sarà possibile vivere sema rapporti sessuali, ma io non desidero fare un voto di castità, voto che forse non mantengono neppure coloro che lo fanno... Desidero profondamente amare, ma perché per me questo sentimento è peccato? Chi è omosessuale per propria profonda natura non è tale per libera scelta, ma per gli imponderabili misteri della psiche. Ignorante e peccatore quale sono, non posso e non voglio insegnare nulla alla Chiesa, ma perché <issa condanna così drasticamente l'omosessualità, senza distinzione alcuna, senza offrire altra alternativa che mutilare l'essere umano della propria vita sessuale, senza penetrare a fondo, come se ne avesse orrore, un tema .osi umano e complesso die avrebbe bisognoinvecedi tanta comprensione? Nella mia triste vita, sbattuto tra la derisione della società e la condanna della mia Chiesa, non mi rimane die sperare in qualcosa di ben più alto delle condanne e delle derisioni terrene: la misericordia di Dio. Prego, per comprensibili motivi, di non mettere la mia firma. Grazie.

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Paolo Vi

Luoghi citati: America