Anche sciare costerà di più di Gigi Mattana
Anche sciare costerà di più Aumentano gli impianti, gli alberghi, l'abbigliamento Anche sciare costerà di più TORINO — Molte aziende, anche di livello europeo, sarebbero ben felici se potessero chiudere l'anno con un bilancio di questa portata: l'industria dello sci in Italia, lira più lira meno, ha fatturato, nel 78, una cifra attorno ai duemila miliardi. I conti sono presto fatti: sì calcola che nel nostro Paese il numero degli sciatori superi ormai i due milioni e mezzo e che ognuno di essi tra equipaggiamento, impianti di risalita, viaggi e alberghi spenda circa 700 mila lire l'anno: aggiungete gli almeno trecentomila stranieri che ogni inverno vengono a divertirsi sulle nostre nevi, ed ecco un bilancio quasi da •multinazionale». Facile prevedere che anche per l'inverno che si avvicina questa cifra sia destinata ad aumentare, non fosse altro che per gli aumenti di prezzo che si riscontrano un po' ovunque, dagli impianti agli alberghi, dagli articoli sportivi all'abbigliamento. Il Salone internazionale della montagna, che si è appena chiuso a Torino Esposizioni, è stato la sede ideale per fare un primo punto sui prezzi: quasi tutte le stazioni invernali più importanti delle Alpi Occidentali sono presenti, e l'amara constatazione che se ne ricava è che la stagione 79-'80 sarà molto povera di novità (grandi promesse per il futuro, ma ben pochi impianti nuovi) e in compenso molto dispendiosa per gli sciatori, con aumenti degli impianti anche superiori del 20 per cento rispetto allo scorso inverno. A Bardonecchia l'abbonamento giornaliero sugli impianti del Colomion, Les Arnaud, Melezet, Jafferau più l'appendice di Beaulard costa 11 mila lire e la tessera stagionale 210 mila: i possessori di questo abbonamento potranno sciare sui comprensori sciistici di Sauze d'Oulx, Sestriere, Sansicario-Monti della Luna e Montgenivre acquistando un ulteriore biglietto giornaliero venduto a 4 mila lire (logicamente l'estensione è valida fra tutti gli altri membri del -pool» dell'Alta Val di Susa, sempre allo stesso prezzo): una formula interessante è quella dell'abbonamento stagionale valido soltanto nei giorni feriali, sono banditi il sabato e la domenica, ma il prezzo è solo di 90 mila lire. Le medesime tariffe vengono praticate anche dal comprensorio «Orsa maggiore» di Sauze d'Oulx: 11 mila il giornaliero e 210 mila lo stagionale (all'interno dello stesso nu eleo familiare dal terzo com ponente in poi se ne pagano soltanto 150 mila). Tariffe uguali a quelle di Sauze d'Oulx per gli stagionali di Sestriere: l'abbonamento giornaliero costa invece 11 mila 500 lire e i tesserati Fisi possono averlo a 8500 lire, ma soltanto nei giorni feriali. A Sansicario l'abbonamento giornaliero è venduto a 11 mila 500 lire, ma chi si accontenta degli impianti, peraltro splendidi, dei Monti della Luna, ne spende soltanto ottomila, una delle tariffe in assoluto più basse di tutte le Alpi Occidentali: la tessera stagionale costa 200 mila lire e comprende il passaggio anche sugli impianti di Montgenèvre più sei giornalieri omaggio, estivi e invernali a Les deux Alpes e all'Alpe d'Huez. A Courmayeur sciare una giornata costa 11 mila 500 lire, ma la tariffa sale a 13 mila nelle vacanze di Natale e di Pasqua; lo stagionale è venduto a 240 mila lire e offre anche alcune giornate gratuite a Madonna di Campiglio, a Verbier e a Sestriere (se avete meno di 18 anni e più di sessanta l'inverno costerà 200 mila). Da inizio stagione alle vacanze natalizie e per tre settimane di gennaio l'abbonamento giornaliero costa sugli impianti di Cervinia 11 mila 500 lire, in tutti gli altri periodi 12 mila 500: chi quest'inver¬ no vorrà provare l'ebbrezza della nuova funivia più alta d'Europa tra il Trockener Steg e il Piccolo Cervino e acquisterà il giornaliero internazionale (valido quindi anche sugli impianti di Zermatt) dovrà spendere la cifra che mi pare veramente assurda di 21 mila lire, o, se è il fortunato possessore di una tessera stagionale venduta a 240 mila lire, aggiungerà 11 mila 500 lire per l'estensione di un giorno alle funivie svizzere. Per fortuna Cervinia, stazione tradizionalmente valida, ma cara, ha una buona scappatoia per chi vuole risparmiare: il giornaliero sugli impianti del Carosello, cioè le seggiovie Cieloalto e Lago Blu e gli skilifts Cristallo e baby è venduto a sole settemila lire. Sono cifre che lasciano interdetti se si considera il potere d'acquisto della media degli italiani e che non fanno molto sperare su un'ulteriore diffusione dello sci: è vero che quando uno sport esce dai confini della moda per diventare un fenomeno di massa corre pochi rischi di recessione, ma considerando anche gli aumenti dell'attrezzatura e dell'abbigliamento che vedremo in una prossima occasione, nella stagione invernale le vacanze bianche saranno un duro colpo peri bilanci familiari. Gigi Mattana
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