La replica dei sindacati a De Tomaso «Questa Innocenti non ha prospettive»

La replica dei sindacati a De Tomaso «Questa Innocenti non ha prospettive» L'industriale argentino controlla ormai il 71 per cento dell'azienda La replica dei sindacati a De Tomaso «Questa Innocenti non ha prospettive» MILANO — Alejandro De Tomaso ostenta ottimismo sulla sorte della Nuova Innocenti tanto che, in silenzio, acquista azioni, e dal 10 per cento che aveva passa al 71, lasciando alla Gepi solo il 7; la vendita delle «Mini», fa sapere, va bene e gli stoccaggi, un tempo proverbiali nei cortili dello stabilimento di Lambrate. si sono molto ridotti; il bilancio '78 si è chiuso con un largo attivo di due miliardi. Eppure la fiducia che l'industriale italo-argentino mostra di avere nel futuro non è condivisa da tutti; nemmeno, si dice, dal direttore generale ing. Tullio Pirondini, uomo Gepi. Soprattutto ad avere dubbi sono i sindacati che venerdì hanno avuto un incontro con lo stesso Pirondini e con l'altro uomo di fiducia di De Tomaso, avvocato Carlo Gaudenzi. 'Abbiamo constatato per l'ennesima volta — dice Renzo Canciani. segretario provinciale Firn — la non credibilità dei programmi produttivi e soprattutto l'ulteriore, ingiustificato slittamento del piano-moto-. In effetti, De Tomaso la scorsa settimana ha fatto sapere che la produzione di motopropulsori (che doveva scattare nel prossimo mese di novembre, per raggiungere a metà del 1980 le 70.000 unità annue), è stata rinviata sine die. Primo effetto immediato il mancato rientro in fabbrica di 300 dei 702 lavoratori ancora in Cassa integrazione. Per giustificare questo ritardo imprevisto, la direzione presenta cause oggettive ed esterne alla fabbrica: 'Il comune di Milano non ha concesso la licenza edilizia per il capannone trattamenti termici, indispensabile per il decollo del piano-moto. Vadano i trecento in Cassa integrazione a protestare dall'assessore Boccalini e dalla giunta di sinistra' fa polemicamente dire ai suoi dirigenti De Tomaso. Ma il sindacato accusa l'industriale di accampare scuse e di essersi in realtà mosso in ritardo e in maniera facilona. .Mancano anche i macchinari. Dei 150 previsti ne sono arrivati solo dieci e De Tomaso racconta balle quando dice che il ritardo è dovuto agli scioperi per il rinnovo del contratto metalmeccanici' conte¬ stano i rappresentanti dei lavoratori. I sindacati non contestano le cifre fornite dalla Nuova Innocenti sull'andamento, considerato positivo. 'Quello che ci preoccupa—dicono — è la mancanza di sbocchi di questa fabbrica, accentuata dalla disinvoltura con cui si cambiano i piani a medio termine'. Uno dei nodi da sciogliere è l'accordo con la British Leyland per la fornitura di motori e sospensioni. Si dice sia rinnovato sino all'82-'83. ma si sa anche che la casa automobilistica inglese sta per tornare sul mercato internazionale (quindi anche in Italia) con il modello «Metro», vettura da città degli Anni 80. In questo caso troncherebbe i rapporti con De Tomaso e la fabbrica italiana potrebbe trovarsi in grossa crisi. •E' vero — dicono i sindacalisti — che si parla della messa a punto di una nuova auto di piccola cilindrata, ma il modello attuale dovrebbe rimanere sul mercato almeno altri 3-4 anni, il che ci sembra troppo. Abbiamo una grossa sfiducia nell'imprenditorialità di questa gente, a tutti i livelli, a partire dalla direzione del personale che per questioni risolvibili, come nelle altre fabbriche, a livello di reparto, tira in ballo ogni volta la segreteria provinciale del sindacato. Cosi si accumulano problemi che tengono alta la febbre nella fabbrica. Non parliamo poi dell'atteggiamento generale di De Tomaso che abbiamo dovuto denunciare per attività antisindacale in quanto durante il innovo del contratto nazionale sospendeva quei lavoratori che partecipavano agli scioperi articolati. Che fiducia possiamo avere in uno che non ha ancora capito che siamo in Italia e non in Sudamerica?'. Ora le organizzazioni dei lavoratori intendono arrivare ad un incontro con i ministri del Lavoro e dell'Industria (parteciparono alla sigla dell'accordo del '78) per avere informazioni sul passaggio di proprietà delle azioni, sui criteri che hanno consigliato la Gepi che avrebbe dovuto prima risanare l'azienda. 'Abbiamo forti dubbi che oggi sia risanata, dicono al sindacato, M lirzio Fabbri

Persone citate: Boccalini, Carlo Gaudenzi, Fabbri, Milano ? Alejandro, Pirondini, Renzo Canciani, Tullio Pirondini

Luoghi citati: Italia, Milano, Sudamerica