Praga toglie la cittadinanza a Pavel Kohout lo scrittore scomodo, legato alla Primavera di Lia Wainstein

Praga toglie la cittadinanza a Pavel Kohout lo scrittore scomodo, legato alla Primavera Il drammaturgo dissidente costretto a restare in Occidente Praga toglie la cittadinanza a Pavel Kohout lo scrittore scomodo, legato alla Primavera VIENNA — L'eminente drammaturgo e dissidente Pavel Kohout è stato privato della cittadinanza cecoslovacca. Lo ha annunciato ai giornalisti dopo essere stato un'ora all'ambasciata del suo Paese a Vienna. Kohout, che ha 51 anni, si era presentato giovedì scorso alla frontiera per rientrare in patria prima che gli scadesse un visto di un anno, ma era stato respinto. Tre sono state le ragioni' addotte dalle autorità per giustificare il provvedimento:' i contatti avuti da Kohout con gli esuli cecoslovacchi, ivi compresi l'ex segretario del comitato centrale del pc Zdenek Mylnar e il giornalista Premysl Janyr che vivono da anni esuli in Austria; due o tre interviste rilasciate in Occidente e ritenute dì contenuto diffamatorio nei confronti del governo di Praga, ma soprattutto la pubblicazione in Occidente della sua più recente commedia. (Agi-Ap) Il recente divieto (prima ancora del provvedimento che lo ha privato della cittadinanza cecoslovacca) opposto dalle autorità di Praga al ritorno in patria dello scrittore Pavel Kohout, ha suscitato un'ampia eco in Occidente, sia per le modalità dell'inatteso provvedimento, sia per l'autorevolezza del personaggio respinto. Nato a Praga nel 1928. Kohout. che studiò filosofia all'università, iniziò la carriera letteraria a ventun anni con Del bianco e del nero, una raccolta di fiabe per bambini. Seguirono dei versi, in gran parte lirici, piacquero ai giovani, ma vennero giudicati superficiali dai membri dell'Unione degli scrittori. Maggiore fu il successo delle opere drammatiche, che Kohout cominciò a comporre a partire dagli Anni Cinquanta. La prima commedia. La buona canzone, venne recitata anche nei teatri sovietici. Dopo la morte di Stalin, Kohout denunciò le conseguenze del culto delia personalità e nel dramma Le notti di settembre affrontò la questione della fiducia di cui è degno l'individuo. In Addio tristezza descrisse la vita di una cittadina di frontiera; il suo dramma Un simile amore fu apprezzato in vari Paesi, compresa l'Urss. Oltre che di tredici opere teatrali. Kohout è autore anche di due libri. Lettere dall'estero e Dal diario di un controrivoluzionario, di un ciclo di parodie sulle opere di Jules Verne, di scenari cinematografici, di articoli usciti — mentre era ancora studente — sulla rivi¬ sta Dikobraz (l'equivalente del Krokodil sovietico), su periodici di giovani e, sotto pseudonimo, sul quotidiano del partito comunista cecoslovacco Rude Pravo. Nel 1969 Kohout venne espulso dal partito per la sua attiva partecipazione alla Primavera di Praga, e in seguito, essendo uno dei firmatari di Carta 77, fu costretto a lasciare la sua casa nel Hradshin e a rifugiarsi presso amici in campagna. L'ultima opera di' Kohout, il lungo romanzo Die Henkerin (La donna carnefice) usci l'anno scorso in Germania, Paese nel quale lo scrittore ceco è particolarmente apprezzato e gli fu attribuito a Vienna il Premio statale per la letteratura 1977. Praga gli concesse quindi di rimanere in Austria per un anno. Kohout definì questo suo soggiorno in Occidente »il tentativo di trovare un modus vivendi tale che uno Stato non perda la faccia e che chi la pensa diversamente possa rinfrescare la propria cultura e la conoscenza del mondo». Prima della sua partenza dalla Cecoslovacchia nell'ottobre 1978, Kohout si premurò d'informare le autorità che mentre stava all'estero s'impegnava a non esprimere la propria opinione sugli eventi politici e a dedicarsi esclusivamente ai propri interessi artistici. Intendeva cosi proporre una tregua di un anno senza bisogno di ulteriori concessioni da una parte o dall'altra. Tale iniziativa fu approvata dagli scrittori cecoslovacchi, concordi nel ritenere che l'impresa meritava di essere tentata. L'avvenire mostrerà fino a quando Kohout sarà in grado di continuare a recitare questa sua parte di ambasciatore di una letteratura cecoslovacca parallela. Le sue opere intanto sono state tutte proibite in patria. Lia Wainstein Vienna. Lo scrittore dissidente cèco Pavel Kohout