Gli operai Olivetti s'appellano ai partiti

Gli operai Olivetti s'appellano ai partiti Per la minaccia dei licenziamenti Gli operai Olivetti s'appellano ai partiti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE IVREA — Quale sarà il futuro della Olivetti? Da una parte l'amministratore delegato, ing. De Benedetti, ritiene di poter sanare e rilanciare l'azienda con un drastico intervento sul personale: ridurlo di 3 mila unità. Dall'altra i dipendenti intendono difendere «ad ogni costo» il posto di lavoro. Le organizzazioni sindacali sostengono che la via d'uscita, 11 punto d'incontro tra le esigenze apparentemente antitetiche, esista. Ne hanno discusso venerdì sera al teatro Glacosa d'Ivrea con 11 responsabile della politica economl•Sa e industriale del partito comunlsta, sen. Gerardo Chiaromonte. ; E' emerso innanzi tutto che il'Ollvettl rappresenta un •grosso patrimonio di conoscensa nel campo dell'informatica, unica possibilità dell'Italia di competere con i colossi internazionali*. Non si deve permettere, anzi favorire, l'esodo di tecnici qualificati •abbandonando settori produttivi con una conseguente contrazione della presema sul mercato mondiale*. Il licèn-, ziamento dei lavoratori diventa perciò un fatto di interesse sociale, ben più vasto dei confini aziendali. •£' una partita che va giocata a livello di forze politiche* ha affermato un delegato di Scarmagno. Il sindacato non vuole che l'Olivetti proceda per la propria strada, obbedendo ad Interessi privati, e sostiene che risanamento e sviluppo non sono compartimenti stagni, , Ma c'è da considerare un'altro aspetto, molto delicato, in questa vicenda. « Se passasse — hanno ripetuto tutti gli intervenuti — la linea De Benedetti, il Tnovimento sindacale subirebbe la sua più grave sconfitta*. Non solo, provocherebbe una tale catena di analoghi provvedimenti, da rendere in seguito impossibile «il recupero delle conquiste sindacali*. Ha chiuso i lavori il senatore Chiaromonte che ha sottolineato la *miopia con cui l'azienda ha affrontato i cambiamenti produttivi, colpa che non ricade certo sulle maestranze. Piaccia o no a De Benedetti il piano di sviluppo va discusso e confrontato con le proposte sindacali*. 'Ma che vuole quest'uomo — ha aggiunto con forza il senatore — con l'arrogante pretesa di.ri-, fiutare il dialogo? Respinge ogni idea di programmazione' e poi chiede i soldi allo Stato per la ricerca e per finaziare lo sviluppo dell'azienda*. Ha concluso Chiaromonte: • Ognuno deve fare la sua parte. E' dovere del governo verificare la congruità dei piani di sviluppo Olivetti con quelli del settore e definire rapidamente la domanda pubblica di macchine ed apparecchiature elettroniche anche in relazione all'efficienza della pubblica amministrazione. Noi comunisti porteremo la questione al Parlamento. Rivolgiamo nel frattempo alling. De Benedetti e al sen. Visentini un appello alla responsabilità, perché non tentino colpi di mano di nessun tipo contro i lavoratori e perché vadano alla trattativa*. Carlo Novara

Persone citate: Carlo Novara, Chiaromonte, De Benedetti, Gerardo Chiaromonte, Olivetti, Visentini

Luoghi citati: Chiaromonte, Interessi, Italia, Ivrea, Scarmagno