Termosifoni scaldati col calore della terra di Ernesto Leone

Termosifoni scaldati col calore della terra Piacenza: il convegno «Geofluid 1979» Termosifoni scaldati col calore della terra Si pensa in futuro di sfruttare più ampiamente le fasce calde del sottosuolo - Ad Abano il sistema è usato per scaldare decine di alberghi - Le ricerche a San Donato Milanese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PIACENZA — La terra ci riscalderà? All'interrogativo si è cercato di rispondere al convegno che si è svolto giovedì a Ptacei. alla giornata di apertura ? i .Geofluid 1979-, la mostra dedicata alla tecnologia e alle attrezzature per la ricerca e il trasporto dei fluidi del sottosuolo. La domanda posta agli studiosi risulta tanto più affascinante in quanto si sta facendo sempre più dura la crisi energetica e diventa più impellente che mai trovare fonti alternative di energia. Sull'argomento hanno parlato il prof. Panichi, del Consiglio nazionale delle ricerche, il dottor Ceron, del Centro ricerche geotermiche dell'Enel, e il dottor Sommaruga, dell'Ufficio studi dell'Agip. In pratica t relatori hanno esaminato i problemi e le prospettive riguardanti la ricerca delle fonti geotermiche e il lo'ro sfruttamento per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento civile. Possiamo dunque sperare nel calore del sottosuolo? Con le dovute cautele, necessarie soprattutto per smorzare gli entusiasmi eccessivi, le risposte sono abbastanza positive. Del resto il riscaldamento da fonte geotermica è già relativamente diffuso nel mondo, poiché si calcola che oltre 70 mila alloggi vengano attualmente riscaldati con il calore estratto dal sottosuolo. Anche in Italia, specie nelle zone termali, esistono da anni alloggi riscaldati con le acque calde naturali o sfruttando i soffioni sotterranei. Ad Abano, ad esempio, il sistema è utilizzato per decine di alberghi, mentre a Larderello questa energia sotterranea serve da tempo a scopi industriali. Raramente, però, le fonti geotermiche hanno potenze tali da consentire l'utilizzo per l'industria. Nella maggioranza dei casi risultano appena sufficienti a consentire il riscaldamento dell'acqua per usi civili. Si tratta comunque di un aspetto sempre molto interessante per i notevoli risparmi che si possono ottenere riducendo l'impiego dei sempre più costosi combustibili tradizionali. A questo proposito diventa di particolare importanza il progetto-pilota avviato dall'Agip-Snam a San Donato Milanese, progetto per il quale sono stati investiti 4 miliardi. L'idea-base è stata quella di sfruttare il calore del sottosuolo padano, che per altro risulta essere il più freddo d'Italia tanto da porsi al di sotto del livello geotermico medio mondiale. Ebbene, l'azienda di Stato ha trovato una fascia di calore a 2500 metri, nel sottosuolo di San Donato: quanto basta per ricavare, in superficie, acqua calda a 58 gradi. Non è un gran calore, ma usando grandi messe d'acqua «radiatori con superfici maggiori» risulta ugualmente sufficiente ad integrare il normale riscaldamento di abitazioni ed uffici. L'Agip conta di sperimentare il sistema nel suo complesso di San Donato Milanese, dove sono concentrati uffici, abitazioni e laboratori dell'azienda. Si pensa di poter risparmiare in questo modo 1500 delle 9000 tonnellate di gasolio che vengono consumate nella stagione fredda. Se la prova darà risultati positivi, potrà essere estesa ad interi quartieri della metropoli lombarda. A parte il caso della pianura Padana, l'Italia è particolarmente ricca di fonti geotermiche. Il sottosuolo della peniso¬ la è come attraversato da fasce calde. I punti «caldi» sono più di duemila, disseminati un po' ovunque. Nel nostro Paese, del resto, funzionano una cinquantina di stazioni termali alimentate ad acqua naturalmente scaldata. Molte di queste stazioni sarebbero in condizioni, se dotate degli opportuni impianti, di distribuire ad altri le eccedenze di calore geotermico che oggi vanno disperse. La mostra piacentina resterà aperta sino a domani. La rassegna, tenuta a battesimo lo scorso anno, è appena alla seconda edizione, ma ha già confermato pienamente la sua validità. Si tratta di una manifestazione altamente specializzata e riguardante un settore che .tira» malgrado la crisi. La ragione di ciò sta nel fatto che la tecnologia italiana, al pari della nostra manodopera, conserva in questo campo un'indubbia reputa¬ zione all'estero'. Laddove si fanno perforazioni e trivellazioni, la tecnica ed esperienza italiane sono a tutt'oggi richiestissime. Tra gli espositori, già notevolmente aumentati rispetto all'anno scorso, si nota la presenza massiccia delle principali aziende di Stato (Agip, Snam ed Eni), nonché di enti come il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Istituto italiano di geologia, e di industrie primarie del settore. Queste presenze e gli stessi temi della mostra sono più che sufficienti per far vibrare le antenne anche all'estero. L'impressione è che alla mostra si respira già aria internazionale. Numerose sono le delegazioni straniere che hanno fissato visite ufficiali, mentre l'Ente mostre piacentine è tempestato di richieste di informazioni provenienti dall'estero. Ernesto Leone

Persone citate: Ceron, Panichi, Sommaruga

Luoghi citati: Italia, Piacenza, San Donato Milanese