Nega in Assise il professore accusato d'aver tentato d'annegare l'ex amante
Nega in Assise il professore accusato d'aver tentato d'annegare l'ex amante H «playboy» di Napoli protagonista dell'oscuro dramma di Procida Nega in Assise il professore accusato d'aver tentato d'annegare l'ex amante Ha detto ai giudici: «L'hanno fatto per vendetta. Vogliono rovinarmi» - Col medico, quarantanovenne, jèjmjmta^oand^ '78 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Prima udienza in corte d'assise al processo contro il prof. Alfonso Mungo, 49 anni, 11 docente universitario, radiologo dell'Isiàm, imputato di tentato omicidio premeditato, sequestra di persona e altri reati. Secondo l'accusa, il 25 gennaio dello scorso anno il noto •playboy» napoletano avrei be tentato di uccidere l'ex-amante, Giordana Pavic, una bellissima slava ventottenne, sposata e separata dal marito. Con la complicità di Luigi Ruggiero, 39 anni, presunto killer, dopo aver percosso e narcotizzato In auto la donna l'avrebbe lanciata in mare, in una gelida notte, dalla banchina del por cicciolo di Monte di. Procida. La Pavic, esperta nuotatrice, era riuscita più tardi a raggiungere la riva e a rifugiarsi In un deposito di attrezzi per pescatori. Sul banco degli accusati, oltre al medico e al Ruggiero (che si sarebbe assunto 11 compito dd fare sparire 11 corpo della Pavic per pagare un debito di riconoscenza al Mungo, il quale aveva contribuito a guarire da una grave infermità un suo congiunto) figura anche l'affascinante straniera: prima della terribile esperienza vissuta nelle acque del litorale flegreo, avrebbe svuotato la cassaforte del radiologo appropriandosi di gioielli per un valore di 20 milioni. Comunque, all'apertura del processo non vi è stata alcuna costituzione di parte civile di Giordana Pavic. Nei mesi scorsi sarebbe stata risarcita dall'ex-amante con una ventina di milioni. L'intera udienza di ieri è stata dedicata all'interrogatorio del prof. Mungo, difeso dagli avvocati Luigi Palumbo ed Enzo Siniscalchi. La romanzesca storia è stata rivissuta In aula dal princi¬ pale imputato attraverso una serie di ammissioni, smentite, contestazioni dei giudici. Alfonso Mungo ha fermamente negato l'accusa di aver avuto intenzione di sbarazzarsi della bella amante, di punirla con la morte per essere stato abbandonato. •£' una fantasiosa montatura suggerita da spirito di vendetta—ha affermato l'imputato —: non sono un assassino mancato. Vogliono rovinarmi...». Secondo il giudice istrutto' re che dopo mesi di indagini l'aveva rinviato a giudizio, Mungo avrebbe architettato il diabolico piano del delitto perfetto per un malinteso senso di mascolinità offesa: gran seduttore, circondato sempre da belle donne, non avrebbe accettato lo smacco di essere soppiantato nel cuore della slava da un rivale più giovane. Una vicenda squallida e intricata su cui il dibattito prò-, cessuale dovrà fare piena luce. Il prof. Alfonso Mungo, nel corso dell'interrogatorio, indugiando su alcuni particolari della relazione protrattasi per circa due anni, ha fatto il possibile per fugare perplessità ed ombre. Soprattutto per allontanare dal legame qualsiasi tono morboso, per non alimentare i sospetti di una passionalità esasperata che avrebbe potuto spingerlo al delitto. Qualche volta c'è riuscito, altre volte è apparso in evidente difficoltà; un po' incerto nella descrizione della drammatica gita in macchina conclusasi, secondo l'accusa, col tuffo In mare della Pavic seminarcotizzata. Per chiarire meglio le circostanze della passeggiata notturna, i difensori hanno proposto un sopralluogo nella località teatro del tentativo di omicidio. La corte si è riservata di decidere. Il processo continua, a. 1 ^
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