Al congresso laborista una vittoria a testa per l'ex premier Callaghan e l'ala sinistra

Al congresso laborista una vittoria a testa per l'ex premier Callaghan e l'ala sinistra Oggi al voto la terza proposta di Anthony Wedgwood Benn Al congresso laborista una vittoria a testa per l'ex premier Callaghan e l'ala sinistra DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Dopo un infuocato discorso del leader James Callaghan e tempestose discussioni, i delegati al Congresso laborista. a Brìghton. hanno votato ieri su due delle tre riforme proposte dalla sinistra per «democratizzare- il partito. Una mozione è stata respinta, per cui il leader continuerà a essere eletto dai soli deputati alla Camera. L'altra è stata ap- provata, per cui d'ora in poi un parlamentare potrebbe ripresentarsi candidato soltanto con il benestare di un comitato del partito nella sua circoscrizione. Né i moderati, capeggiati da Callaghan, né le forze della sinistra, condotte da Anthony Wedgwood Benn, hanno ottenuto una vittoria decisiva. Oggi si voterà sulla terza riforma, la più importante, quella che mira a estendere a un organo collegiale la responsabilità di comporre, ogni anno, il «manifesto» del partito. Il leader e il gruppo parlamentare perderebbero cosi uno dei loro privilegi a vantaggio del natìonal executive., dominato dalla sinistra. La battaglia sul progetto sarà aspra e le previsioni danno per probabile una seconda avanzata della sinistra che, con due successi su tre, potrebbe cosi affermare di stvere conquistato la fiducia del congresso. Ma la faccenda è più complessa, perché entrambe le vittorie di Benn e dei suoi alleati potrebbero rivelarsi tattiche e non strategiche. Le riforme auspicate dalle mozioni non sembrano infatti destinate a trasformarsi immediatamente in realtà. Cinque potenti sindacati hanno fatto propria l'idea di Callaghan e hanno costretto il natìonal executive a discutere l'opportunità di affidare a una vasta enquiry, a un'indagine, l'esame di tutti questi problemi. Una decisione sarà forse annunciata prima della fine del congresso. L'.indagine» — cui parteciperebbero sindacalisti, membri del natìonal executive e del gruppo parlamentare — dovrebbe presentare le sue conclusioni al prossimo congresso, nell'ottobre 1980. Si delinea cosi una lunga strada. Con la sua aggressività, la sinistra ha insospettito molti sindacati, che condannano queste lotte intestine •mentre la signora Thatcher impoverisce la classe operaia con la politica più reazionaria mai avutasi in Inghilterra dalla fine della guerra*. Il partito è diviso, ma i più non sembrano condividere l'idea di Benn, secondo cui esso può sopravvivere soltanto radicalizzandosi. Nel suo battagliero discorso, prima delle votazioni, l'ex premier Callaghan aveva rabbiosamente respinto gli attacchi della sinistra contro l'attività del suo ultimo governo. E aveva esortato ì delegati a votare contro le tre mozioni che, a suo giudizio, esporrebbero il partito a pericolose manovre di gruppi e di «cabale» interessate solo al potere. La prima riforma, quella che voleva affidare la scelta del leader a un collegio più ampio del solo gruppo parla¬ mentare, è stata bocciata con quattro milioni 10 mila, suffragi contrari e tre milioni 76 mila favorevoli. (I voti sono molti, perché le Unions dispongono di quelli dei loro iscritti). La seconda riforma, quella per una «ri-selezione obbligatoria» dei deputati che intendono partecipare a nuove elezioni, è stata approvata con quattro milioni ottomila yes e tre milioni 39 mila no. Mario Cirìello i dl Brìghton. James Callaghan durante i lavori del congresso

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