Sotto processo Christine von Opel l'ereditiera che trafficava droga

Sotto processo Christine von Opel l'ereditiera che trafficava droga Arrestata due anni fa nella villa di St-Tropez Sotto processo Christine von Opel l'ereditiera che trafficava droga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Una giovane ereditiera sul banco degli accusati; un processo per traffico di droga: gli ozi dorati d'una gioventù .perduta- a Saint-Tropez; un sottofondo romanzesco di rifornimenti clandestini d'armi ai .falangisti' libanesi. Ci sono tutti gli ingredienti per fare del processo di Christine Von Opel (con altri 8) un caso clamoroso. Il processo si è iniziato ieri a'| Draguignan, una cittadina fra Nizza e Tolone. L'inizio della vicenda risale all'estate del 77, quando alla brigata antistupefacenti della Costa Azzurra giunse una segnalazione anonima raccolta dalla polizia svizzera: la villa della nipote del celebre costruttore automobilistico tedesco era il centro d'un traffico di droga. Clamorosi furono i risultati della 'retata', la notte del 7 luglio: sacchetti di hascisch nella villa 'Tour et voile' che la famiglia Opel possiede sulla baia dei Caroubiers, a St-Tropez; altra droga nella villa 'Thalassea', affittata da Christine, infine in una terza villa nell'entroterra di St-Tropez affittata dall'amico dell'ereditiera, una montagna di una tonnellata e mezzo d'haschisch. ,„ _ - La giovane miliardaria nega l'evidenza, nega il suo compagno Michael Karg (un tedesco trentenne, un play-boy che è il padre della bimba di Christine), negano tutti. La droga, dice la polizia, proveniva dal Libano, trasportata per mare su uno yacht fino sulla Costa Azzurra ed di qui smistata in Francia, Svizzera e Germania. Il battello utilizzato dai trafficanti era il 'Sonia', di proprietà del barone Wilderich Ostmann Van der Leys, parlamentare socialdemocratico e consigliere municipale di Bonn. Natu¬ ralmente questi nega di essere al corrente di quanto avveniva sul 'Sonia: La posizione degli accusati si complica quando la polizia scopre che due degli 'amici' della giovane miliardaria sono elementi già conosciuti nel settore del traffico di droga. I due, libanesi, sono sorpresi nell'appartamento parigino della Von Opel. E affiora un jMto retroscena, messo in luce dalla polizia tedesca: il contrabbando di droga s'abbinava (ma in senso opposto, dall'Europa al Medio Oriente) a un traffico d'armi diretto in Libano,peri 'falangisti'. In otto mesi di carcere, la ragazza è arrivata a pesare 38 chili. Versando una cauzione di 200 milioni, l'ha tolta di prigione il cugino Gunter Sachs. Dopo un soggiorno 'disintossicante' in una clinica privata Christine Von Opel ha atteso il processo, in libertà vigilata, nella sua villa. p.pa t.

Persone citate: Christine Von Opel, Gunter, Michael Karg