Un ex medico delle Brigate rosse racconta i «segreti» dei terroristi

Un ex medico delle Brigate rosse racconta i «segreti» dei terroristi Con una intervista «esplosiva» concessa a un settimanale Un ex medico delle Brigate rosse racconta i «segreti» dei terroristi Ora è il capo di un altro gruppo clandestino - Pesanti «rivelazioni» su fantomatiche connivenze politiche - Non si esclude l'ipotesi della provocazione ROMA — Una persona che si definisce «ex medico delle Brigate rosse» ha concesso una intervista che viene pubblicata nel numero di ..Panorama» da oggi in edicola. E' un professionista lombardo, ha circa 35 anni. Si è dato alla latitanza nel maggio scorso, quando ha avuto il ..fondato sospetto» che gli agenti dell'antiterrorismo fossero sulle sue tracce. Prima di entrare in clandestinità era un ..irregolare» nell'organizzazione brigatista. Aveva cioè il compito di provvedere all'assistenza medica dei ..gruppi di fuoco» (probabilmente milanesi) pur continuando a condurre la sua normale attività lavorativa. Ora il medico — stando alle sue dichiarazioni — ha lasciato le Brigate rosse ed è ai vertici di un nuovo «super-, -gruppo armato» che si è costituito nei primi mesi di quest'anno, che è composto da una serie di «sigle minori» (Lotta armata per il comunismo, Proletari comunisti armati, ecc.) e che è responsabile, tra l'altro, della «notte dei fuochi» della primavera scorsa, quando, in varie città del Veneto, vennero compiuti una trentina di attentati in meno di un'ora. Questo super-gruppo — sempre in base a quanto rivelato nell'intervista — sarebbe composto da circa 150-180 combattenti, coordinati da un vertice esecutivo composto da 7 persone, fra le quali un ex appartenente alle Brigate rosse, un ex nappista. un avvocato, un militante del pei. Il presunto medico delle Br ha «parlato» molto, più di quanto non abbiano mai fatto altri «dissidenti» suoi predecessori. Ha detto anche cose che (se la qualifica dell'intervistato dovesse essere provata) sono molto gravi. Ha fatto, ad esempio, pesanti allusioni a una sorta di protezione concessa ai terroristi da parte di alcuni intellettuali legati al pei e al psi. La credibilità di queste affermazioni è, ovviamente, molto problematica. Gli stessi inquirenti non escludono che, dietro a questa «confessione», si possono nascondere giochi e montature tendenti a coinvolgere persone e partiti. Le stesse ragioni che — a suo dire — avrebbero spinto il medico a «parlare» sono molto «deboli»: intenderebbe aprire un dibattito all'interno dei vari gruppi della lotta armata per chiarire a livello di massa le diatribe e i contrasti che sono emersi particolarmente negli ultimi mesi. Secondo il «clandestino» intervistato da «Panorama» le Brigate rosse si troverebbero in «grave difficoltà». Le ultime operazioni dell'antiterrorismo avrebbero inferto un duro colpo all'organizzazione pur lasciandone so- stanzialmente intatta la struttura portante. I brigatisti, però, avrebbero visto fallire il loro progetto di «crescita», il che li condanna fatalmente ad una fase di stallo e, quindi, di arretramento. Per quanto riguarda gli omicidi del giudice Alessandrini, del colonnello Varisco e dell'onorevole Moro, l'ex brigatista fornisce rispettivamente queste versioni: il magistrato milanese e l'uffi¬ ciale dei carabinieri sarebbero stati uccisi perché erano venuti a conoscenza di particolari molto importanti, forse decisivi per il futuro del «partito armato». Il leader democristiano, invece, sarebbe stato ucciso in base ad una decisione presa in tutta fretta. I piani dei brigatisti prevedevano, una detenzione ben più lunga per il loro ostaggio, ma una delle tante perquisizioni effettuate in quel periodo aveva «sfiorato» la prigione in cui era detenuto Moro ed aveva «costretto i brigatisti all'esecuzione». Nell'intervista, infine, si. Rafferma che il terrorismo italiano non ha legami né con i servizi segreti statunitensi né con quelli sovietici. Solo verso la fine degli Anni 60, nel periodo dei Gap di Feltrinelli, il KGB avrebbe «offerto consigli sul modo di infiltrarsi all'interno del pei».

Persone citate: Alessandrini, Varisco

Luoghi citati: Roma, Veneto